Osservando l’andamento del mercato e la continua crescita dei furgonati, viene facile osservare che sempre più persone attratte dalla prospettiva di acquistare il loro primo camper pensino subito ad un van, un compatto filante, su meccanica Fiat Ducato perché è la tipologia più diffusa, che accomuna i cataloghi di tutti i maggiori costruttori presenti da anni sul mercato europeo.
E’ infatti indiscutibile che l’autotelaio preferito da chi allestisce camper sia questo potente e moderno autocarro, prodotto da FIAT (oggi Stellantis) e distribuito con marchio diverso anche dalle reti Citroen, Peugeot e Opel.
Il Ducato è prodotto in larga scala e offerto in tre lunghezze, 540, 599 e 636 cm, e relative tre altezze esterne, definite H1, H2 e H3.
Sono poche invece le varianti di motore che, a seguito delle restrizioni legislative sull’inquinamento, oggi è disponibile solo con motore 2.2 litri, diesel con ADBlue.
Sui cataloghi del fabbricante di autotelai sono pochi anche gli optional, soprattutto relativi al comfort alla guida, all’entertainement e per aumentare la sicurezza passiva.
Trattando il tema dei prezzi di listino degli allestimenti abitativi, i van appunto, il cliente trova dozzine di nomi e sigle ma a ben guardare altro non sono che repliche di medesimi layout: dinette all’ingresso, sedili girevoli, bagno centrale più o meno soffocato, letto trasversale in coda che consente un certo stivaggio anche se limitato dal vano gas che deve contenere due bombole da 13 litri e il serbatoio delle acque chiare. Due volumi tecnici obbligati e irrinunciabili che limitano le disposizioni possibili.
Fanno eccezione la pianta con letti gemelli, quasi sempre sul 636, e i pochi modelli che hanno il tetto a soffietto di serie oppure il tetto alto (H3) che ospita un matrimoniale che non impatta sul piano di calpestio, consentendo una maggior abitabilità del van in situazione giorno.
Considerata questa uniformità di offerta, balza all’occhio la valutazione sui prezzi che invece non sono allineati come si potrebbe credere.
Vediamo i perché.
E’ facile appurare che i van di produzione industriale siano praticamente costruiti nella stessa maniera, hanno simili pesi a vuoto e spessissimo i medesimi contenuti tecnici. I componenti elettrici sono obbligati dalle normative e i relativi produttori sono i soliti tre o quattro, molto diffusi e quindi relativamente affidabili: Shaudt, CBE, Nord Elettronica per le centraline e i caricabatteria; Dometic, Tethford o IndelB per i frigoriferi, Truma per il riscaldamento a gas di acqua e aria; Fiamma o Shurflo per la pompa acqua. I materiali della struttura, i legni e le finiture sono i medesimi dei camper tradizionali già usati dall’allestitore per produrre i propri semintegrali o i motorhome del suo catalogo.
Un van “di alto prezzo” è costituito dei medesimi materiali dei profilati, dei mansardati e dei motorhome: il tamburato dei mobili, il piano cucina, l’isolante del pavimento, i siliconi e le viti. Allora il perché un van Ducato di “alta gamma” costa più del medesimo van Ducato definito “entry level”?
Per tre ragioni: la cura intrinseca, le dotazioni incluse e il marketing.
E sono tutte ottime ragioni.
La cura che l’allestitore dedica al proprio catalogo comporta un lavoro approfondito di studio a monte: l’ufficio tecnico deve fare lo studio delle macro (e micro) caratteristiche che il prodotto dovrà offrire.
Il prevedere di offrire, per esempio, frigoriferi a volume differente o mettere a catalogo un riscaldamento gasolio alternativo al gas va tradotto in distinte di lavoro, lista materiali e operazioni di assemblaggio che vanno tradotte in step di lavorazione diversificati. Tradotto: ore di lavoro di ingegnerizzazione, distinte di taglio materiali diversificate, processi di lavorazione moltiplicati.
Le dotazioni offerte sono un importante ragione misurabile e comparabile senza discussione tra i prezzi. La qualità della centralina e del caricabatterie, la batteria di servizi, le predisposizioni elettriche, il numero di punti luce, un frigo a compressore o un trivalente, un impianto di audio diffusione o una retrocamera magari a 360 gradi incidono tantissimo sul listino finale. Queste dotazioni, quando si sommano a scelte di tipo estetico come le finiture in colore delle parti in plastica, la verniciatura metallizzata, il cambio o il climatizzatore automatici, spostano il prezzo di molte migliaia di euro.
La terza ragione è più sottile: il marketing.
Non ci stupisce che una automobile di media cilindrata con marchio blasonato utilizzi il medesimo motore di altri modelli che sul mercato hanno prezzi molto inferiori. Il valore aggiunto dato dal brand ha molte ragioni: il prestigio, la promessa di assistenza intrinseca nella diffusione di concessionari o centri autorizzati del marchio ma soprattutto il valore dell’usato.
Ecco, in una fase di scarsità di van nuovi come il momento attuale, la riflessione su quale van scegliere, dal nostro punto di vista non può prescindere da queste tre ultime argomentazioni. Poiché la parte meccanica dei van è soggetta alla diffusione e preparazione della rete assistenza, la cellula abitativa vive di un periodo di garanzia offerta dall’allestitore ovvero dalla sua Rete Vendita. Sono quindi i venditori i “deus ex machina” del mercato dei veicoli allestiti di serie.
Esiste anche una terza via: la possibilità di commissionare a professionisti allestitori un van a proprio gusto. Il fenomeno “do it yourself”, i blog e i video di entusiasti “digital trotter” emozionano e incuriosiscono. Molte soluzioni di piante abitative diverse dalla classica dinette a L con sedili girevoli e frigo sulla porta scorrevole sono assolutamente personali, discutibili per molti ma convincono altri.
Questo fenomeno è di impulso alla diffusione del veicolo abitativo compatto e, chi non ha fretta, potrà utilmente riflettere sulla possibilità di questa strategia: cercare un autocarro o un vetrato sul mercato e commissionarne l’allestimento ad una officina, decidendo la pianta, le dotazioni, i colori e le finiture a misura della propria personale idea di utilizzo.
Un brindisi alla libertà di viaggiare, quindi. E leggere su queste pagine le esperienze e le idee di chi ha trasformato in realtà il proprio sogno di abitar viaggiando.
Foto apertura: Adria Twin Sport