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Bretagna: vacanze natalizie sulla Côtes d’Armor

da Redazione
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La Bretagna, complice anche il clima piuttosto instabile, è soprattutto meta di vacanze estive tuttavia, il fascino di questa regione non si esaurisce con la diminuzione delle belle giornate, ma si sviluppa forse ancor maggiormente nelle giornate invernali, quando l’atmosfera incupisce le sue foreste e l’oceano schiaffeggia le scogliere evocando ricordi di arditi marinai, di misteriosi riti druidici e, perché no, di re Artù.
Le proposte invernali della Côtes d’Armor sono piuttosto variegate ed intriganti ed iniziano proprio dai misteri e dalla magia della valle del Traouïero. Ecco cosa accade.

Non appena ci si avventura sul sentiero della valle del Traouïero, l’oscurità comincia a invadere il luogo. Non c’è da preoccuparsi, Yann ha fornito a tutti una lampada antiuragano. È ora di accenderlo. Ora il gruppo, che si muove in fila indiana nella notte, sembra un’enorme lucciola. Camminando nel sottobosco, tra le felci, ci si imbatte in grotte e rocce ricoperte di muschio. Questi sono tutti luoghi che ispirano Yann.
Prenditevi una pausa e Yann vi racconterà una storia. Soprattutto non aspettatevi da lui una visita guidata tradizionale. Il suo scopo è portarvi in un viaggio verso mondi immaginari. Magia, misteri, avventura, sono gli ingredienti delle sue storie. Li ravviva sempre con un po’ di umorismo. Avvolto dalla notte, bisogna assolutamente riconnettersi con l’anima e lasciarla vagare attraverso racconti incredibili.
La valle del Traouïero segue il corso d’acqua del Kerrougant che segna il confine tra Perros-Guirec e Trégastel. Il suo rimboschimento è aumentato dalla scomparsa degli zoccolai e ha invaso il caos naturale del granito.
informazioni pratiche: Prenotazione presso l’Ufficio del Turismo di Perros-Guirec. I mercoledì durante le vacanze scolastiche partenza alle 18:00 per una durata di 2 ore.

Situata nella foresta del Quénécan, l’Abbazia di Bon-Repos emerge dalle nebbie invernali. Sembra uscita da un sogno ed infatti ha le sue origini in un sogno. Nel XII secolo, il visconte Alain III di Rohan sonnecchiava in questa verde valle. Nel sonno, la Vergine gli ispirò di edificare in questo luogo il luogo del suo eterno riposo.E così è nata la leggenda dell’Abbazia di Bon-Repos.
A prima vista, sembrerebbe di trovarsi davanti ad un mucchio di rovine, ma l’illusione sarà di breve durata. Dietro questi resti si trova un chiostro le cui ali e arcate sono state restaurate. Accessibile ai disabili, è il cuore del “Natale a Bon-Repos”. La magia del Natale invade il luogo: luci, alberi di Natale, vin brulè e altre prelibatezze. L’abbazia risplende e onora artisti e narratori. Un anno, Alice lasciò il Paese delle Meraviglie per trascorrere il “Natale a Bon-Repos”.
La visita del complesso è un must per comprendere il lavoro quotidiano dei monaci cistercensi e misurate l’entità dei lavori di restauro. Non importa la stagione, l’Abbazia di Bon-Repos svela sempre i suoi misteri!

Ciò che segue è dedicato ai bambini, ma non solo, infatti nel castello di Ville-Chevalier stanno nascendo incredibili reti ferroviarie per far sognare gli appassionati dei trenini.


Lentamente, il solstizio d’inverno si avvicina e il freddo e il grigio si insinuano nelle ossa. Per fortuna che per stupire gli occhi e scaldare i cuori, il castello di Ville-Chevalier si veste di tutta la sua raffinatezza. Le decorazioni natalizie brillano di mille luci, mentre le reti ferroviarie in miniatura prendono vita.
Partite per un viaggio nel paese lillipuziano, dove si passa dalle montagne svizzere a un paesaggio urbano, per poi passare a un altro, più bucolico. Intanto una mongolfiera decolla, una ruota panoramica gira e passa il TGV. Grazie ad una minuscola telecamera posta sulla parte anteriore della locomotiva, tramite uno schermo, vivete il viaggio come se fossi alla guida del treno. È già Natale! Per prolungare la magia, in negozio vi aspettano addobbi per l’albero, regali e ovviamente trenini in miniatura.
Il vantaggio in più: scoprire, nella sala del museo, la nuova rete ferroviaria in miniatura dall’atmosfera “naturale”.

Naturalmente, ciò che è stato descritto è solo un assaggio di quello che c’è da fare e da vedere in Côtes d’Armor, ma se l’assaggio è già così appetitoso, figuriamoci il piatto principale.
a cura di Roberto Serassio

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