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Inserita nel calendario del Fai (Fondo Ambiente Italiano https://fondoambiente.it/), la Salina di Volterra ha conseguito un risultato storico per l’affluenza di visitatori nel mese di ottobre, quando sono stati ben 1.500 i visitatori che hanno varcato l’ingresso di questo inconsueto sito e dell’annesso museo, recentemente allestito a completamento dell’esperienza della visita, oltre alla spettacolare Cascata del Sale.
Un percorso espositivo che rende merito alla storia di questo impianto e rappresenta un percorso emozionale che accompagna i visitatori a conoscere uno spaccato di vita del sale e della sua lavorazione. Il sito ha infatti accompagnato nei secoli la vita del territorio ma rappresenta anche una finestra sulla storia del Granducato, del Monopolio di Stato, fino ai giorni nostri, attraverso la produzione industriale contemporanea che è diventata anche produzione d’arte, di architettura, attraverso l’opera di Pierluigi Nervi che ha saputo offrire una cornice suggestiva alla cascata di sale, diventata il simbolo stesso della salina.
Le aperture, iniziate a maggio con la fine del lockdown, hanno registrato una crescita costante di visite ed in pochi mesi la Salina è diventata una destinazione apprezzatissima, con ricadute importanti anche per il territorio e per le attività locali. Un importante volano che si sta dimostrando anche fonte di occupazione: attualmente sono impegnate nella conduzione delle visite due guide appositamente formate, ma altre due sono attualmente in formazione, per poter poi affiancare il personale già attivo.
Un pubblico eterogeneo, proveniente dalla Toscana e dall’Italia per la maggior parte, ma con presenze anche dall’estero, attratto dalla suggestione dell’impianto, dal fascino della storia e dalla bellezza incomparabile del territorio. L’incredibile legame infatti tra il sale ed il territorio continua a rigenerarsi, evolvendosi e producendo attività diversificate, con un’unica matrice: quel sale, certificato il più puro d’Italia, che rappresenta il legame tra la terra e la salute dell’uomo, che nei secoli ha rappresentato la ricchezza di Volterra, di Saline e della Toscana stessa, propulsore di attività ed attrazione turistica.