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Vivere in vacanza, in camper – Viaggiare con la famiglia

da Redazione
134 letture in viaggio verso il passo del Tonale
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Sino al momento in cui la nostra vita o vacanza in camper è un’esperienza solitaria o di coppia tutto fila liscio senza troppi intoppi, i consumi sono ridotti al minimo, non hai necessità di ricercare parchi gioco o luoghi adatti ai bambini, non devi scavalcare persone o giochi per spostarti nel camper, non devi trasportare passeggino, ovetto, la casa di Barbie o la pista elettrica del circuito di Montecarlo, in definitiva una vera vacanza.
Vero è anche che avere tutta la famiglia in viaggio ti rallegra le giornate, ti permette di vivere una felicità più piena perché condivisa, di vivere la vacanza anche con gli occhi di un’altra persona che ti fanno accorgere di cose che non avresti mai visto. Non possiamo rinunciare a tutto questo quindi non rimane altro che organizzarsi!
Noi siamo partiti per il nostro test con la piccola Marta (di soli 5 mesi), quindi abbiamo dovuto far ruotare il nostro viaggio anche e soprattutto intorno alle sue esigenze e, come spesso capita, di necessità si fa virtù con delle soluzioni inaspettate che nascono quasi per caso, un modo diverso di viaggiare ma probabilmente anche più bello: piccoli trucchetti che ti permettono di trasformare un possibile disastro in una esperienza di famiglia da ricordare.
Vediamo insieme tutti gli aspetti: spostamenti, lavoro, scuola, vita in camper, in base alla diversa età della prole.

un pò di manicure alla piccola Marta (con il gatto che vigila!)

Spostamenti
Bisognerà in primo luogo non dimenticare di munirsi degli appositi dispositivi di viaggio in base all’età, quindi ovetto o seggiolino; tutti i camper, almeno quelli degli ultimi anni hanno le cinture di sicurezza anche nei sedili posteriori o gli attacchi isofix. Quello che invece può destare maggiori problematiche sono la durata dello spostamento e il mal di mare. Ma come, il mal di mare in camper? Ebbene sì, vi porto il nostro esempio per capirci meglio. La piccola Marta non ha problemi a viaggiare in auto o camper che sia, anzi come molti bambini solitamente si addormenta a patto che non ci si fermi tipo dal benzinaio o in un’area di sosta per rivedere con calma il percorso, altrimenti a quel punto si sveglia. Poco male, perchè la mamma si sposterà dietro seduta accanto alla bimba in modo da tenerle compagnia e continuare il viaggio. Piccolo inconveniente: il camper, essendo alto e grosso, si muove più di un’auto; per chi è dietro sembra di essere in barca, con il rollio delle onde, da cui il mal di mare. Quindi, per cercare di viaggiare tutti in comodità, abbiamo cercato di adattarci alla situazione ovvero partire dopo che Marta ha mangiato, fare rifornimento immediatamente e programmare tappe di un paio d’ore, così la piccola si addormenta ed abbiamo l’autonomia di sonno della piccolina per arrivare a destinazione. La cosa bella in tutto ciò è il fatto che quello che sembrava una limitazione, in realtà ci ha fatto apprezzare molto di più il viaggio rendendolo parte della vacanza e questo è decisamente uno degli aspetti principali della vita in camper: sei in vacanza anche quando viaggi. Ciascuno in base alle esigenze della famiglia troverà il suo equilibrio negli spostamenti e soprattutto tutti insieme ci si godrà anche quella parte di vacanza.

Lavoro
Questo è sicuramente l’aspetto che richiede maggiori compromessi nella vita in camper: infatti, quello che manca è un ufficio. Se escludiamo il bagno, non c’è nessuno spazio dove ci si può sedere in tranquillità senza essere disturbati o disturbare. Tutto ciò che viene detto in camper, comprese urla o pianti, saranno parte integrante delle vostre call o live sui social.

Oppure, quando gli altri dormono non è facile rispondere al telefono o registrare dei video. Ma tranquilli, c’è anche qui la parte bella, ovvero il vostro ufficio può diventare lo splendido giardino vista lago, montagna o mare o dove state sostando con il camper. Io diverse volte mi sono trovato a gestire le mie telefonate o call all’aria aperta, magari godendo anche di un bellissimo panorama, registravo i miei video da pubblicare sui social sempre con sfondi differenti e spesso bellissimi. Sicuramente in estate le temperature sono più gradevoli, mentre a novembre conviene coprirsi bene per lavorare all’aria aperta. Se, come noi, avete dei social da gestire, la parte live può essere quella più difficile a meno di non far diventare quel contesto particolare la normalità: noi abbiamo coinvolto anche la piccola Marta nelle live che è diventata la star dei social in modo da unire l’utile al dilettevole. A dire il vero sarebbe da valutare l’utilizzo di un camper con doppia dinette, in modo tale da avere una doppia area giorno da sfruttare oppure con un camper che ha in coda due letti a castello si potrebbe eliminare quello inferiore per creare un micro ufficio. Però, se il vostro lavoro non richiede una parte social ma potete gestirlo semplicemente con un computer ed internet allora riuscirete sicuramente a trovare il compromesso più adatto a voi. In realtà, riflettendoci, vogliamo vivere in vacanza, non certo per passare le giornate tutte al lavoro, quindi questa situazione vi porterà verso un migliore equilibrio tra vita e lavoro.

Scuola
Nel nostro caso la piccola Marta non ha ancora questa esigenza, quindi per noi non è stato un problema, ma presto crescerà: quindi, come si affronta la questione? Durante il nostro viaggio abbiamo incontrato una famiglia “The trip in three” che ha deciso di vendere casa comprare un camper e girare il mondo, loro hanno un bimbo più grandicello rispetto a Marta di circa 3 anni che dovrebbe frequentare la materna; l’esperienza che hanno condiviso con noi i suoi genitori ha sottolineato due aspetti importanti. Il primo è che sia il nido sia la materna (se non si rientra in quelli comunali) rappresentano una spesa importante che mangia buona parte di uno stipendio, il secondo è che comunque stando in camper si ha modo di passare tanto tempo con i propri figli e fare mille attività. Non mancano per i bambini anche i momenti di socializzazione nei parchetti pubblici quindi per molti versi poter educare e seguire i propri figli in quell’età ha tanti vantaggi. Sicuramente la parte più critica arriva con l’inizio delle scuole elementari dove si è di fronte ad una scelta importante, stabilizzarsi ed usare il camper come la maggior parte delle famiglie nei fine settimana e nelle vacanze scolastiche oppure optare per la scuola da casa. Gli esempi di famiglie che vivono in vacanza in camper ed hanno figli che fanno scuola da casa non mancano: non conosco i pro e i contro non avendolo mai provato, ma già sapere che si possa fare è un primo passo per poi approfondire nel caso si voglia veramente intraprendere questa strada.

Vita in camper
Qui ciascuno inventerà le soluzioni più impossibili, partiamo dall’aneddoto probabilmente più bello della nostra esperienza. Era un giorno di pioggia, dovevamo uscire mettendo Marta nel passeggino, ovviamente ci saremmo bagnati facendo questa operazione all’esterno ed è scattato il colpo di genio. Il nostro camper ha un gavone (ripostiglio) molto grande, fatto per metterci moto o bici, noi ci avevamo messo il passeggino. Il gavone ha una porta di comunicazione con l’interno del camper così Chiara è fisicamente entrata nel gavone, io le ho passato Marta e Chiara l’ha messa nel passeggino; quindi sono uscito, ho aperto la porta esterna del gavone ed ho estratto il passeggino già con la copertura antipioggia e la bimba all’interno.

Questo è un piccolo esempio delle soluzioni che inventerete per affrontare le diverse necessità della famiglia. Bisogna comunque tener presente che c’è bisogno sempre di spazio, noi per esempio oltre all’ovetto per le fasi di spostamento abbiamo la palestrina per farla giocare e la sdraietta, quando crescono avranno bisogno del pallone, dei Lego, dei libri, di macchinine, bambole ecc. Per non parlare del tavolo della dinette che diventa più che pluriuso, ovviamente per il pranzo ma poi come scrivania, nel nostro caso come fasciatoio, poi anche cuccia dei gatti se li avete e chissà quali altre funzioni vi inventerete per quel tavolo, sarà il vostro migliore amico e non vi abbandonerà mai.

la dinette diventa un fasciatoio

Quello che possiamo dire in conclusione di questa seconda parte probabilmente è la cosa più importante ovvero: abbiamo capito che è importante adattarsi, sappiate che i bambini soprattutto se piccoli sono quelli che lo fanno meglio di tutti, perchè loro non hanno i nostri preconcetti o muri di pensiero, loro possono passare tranquillamente da casa al camper e sarà una bella normalità. Chissà se adesso la piccola Marta vorrà tornare a casa…

Testo e foto di Domenico Doronzo e Mariachiara Paccagnini

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