La digitalizzazione è diventata una necessità, ormai qualsiasi attività non può prescindere dal gestire con professionalità e competenza tutte le necessità legate ad internet, siano esse siti, canali social o app. Il settore camper è sicuramente in ritardo, rispetto a settori più tecnologici e digitalmente dinamici, sotto questi aspetti, stante un target di clientela mediamente più maturo che ha meno confidenza con il web in tutte le sue declinazioni.
Le aziende del comparto stanno peraltro correndo per adeguarsi – rispetto ad esempio al più evoluto in tal senso comparto auto – e la situazione di pandemia ha dato un colpo di acceleratore alla digitalizzazione, limitando spostamenti e favorendo l’uso di strumenti digitali per connettere le persone da remoto.
Resta il fatto che, in particolare per le realtà minori e più locali come concessionari, rivenditori, officine, l’uso del web (e dei campi correlati) è spesso ancora modesto o spesso fatto senza cognizione di causa.
L’Ufficio Studi Confcommercio rileva che più di un’impresa su due (esattamente il 55,2%) chiude i battenti entro i primi 5 anni di attività. È un dato sconvolgente se pensiamo al fatto che, con la crisi seguita alla pandemia, questi numeri sono destinati a crescere.
Ma perché chiudono le new company? Si addita la colpa ai soliti colpevoli: “tasse”, “burocrazia” e la “crisi” perenne. Sicuramente sono elementi reali ma sui quali non si può fare nulla, se non premunirsi e analizzare la storia. Esistono però aziende che ce la fanno nonostante le tasse, la burocrazia e la crisi. Queste sono le realtà che meritano attenzione e riflessione poiché hanno una strategia chiara e al passo coi tempi. Ovviamente la forza di queste imprese è “fare la differenza”.
Una nuova impresa non è necessariamente un innovatore radicale e tuttavia oggi avere successo implica accogliere e gestire il progresso e le tecnologie a disposizione. Individuati i bisogni a cui l’impresa intende offrire risposta con i propri specifici beni e servizi, oggi è arrivato il momento di accogliere la dinamica evoluta dell’internet e su esso radicare il flusso di lavoro quotidiano giovandosi del settore in piena espansione definito “Digital Marketing”. Non è più sufficiente nel 2022 avere un bel sito web e qualche pagina Facebook (Meta) o Instagram.
Per crescere, consolidarsi e guadagnare occorre integrare gli strumenti di gestione (amministrativi e di processo) con il mondo velocissimo della comunicazione proattiva che solo il mobile, gli smartphones e i tablet consentono. Nel concreto, quindi, cosa serve?
Le APP per fare digital marketing: da moda a risorsa
Nonostante il telefonino touch sia il media di comunicazione più diffuso e popolare, molte imprese non hanno ancora compreso l’utilità di usarlo per rivolgere a questi strumenti la loro naturale funzione di “strumenti di vendita”.
Non stiamo parlando di far modificare il proprio www in un sito “responsive” ovvero fruibile sui piccoli schermi dei telefonini, bensì dotarsi di una APP propria, costruita su misura, capace di rendere più facile, immediato e personale l’interazione con i propri clienti e collaboratori.
Ancora nel 2022 moltissime aziende non riescono a riconoscere il progresso e sono assolutamente convinte che quella delle APP e del digital marketing sia solo una moda passeggera. Ma non è chiaramente così.
Dopo i due famigerati lock down la comunicazione digitale si è diffusa in modo esponenziale. Sono sempre di più le attività e le aziende che stanno sperimentando delle strategie diverse e innovative. Secondo tutti gli esperti il Digital Marketing è già il presente e sta inesorabilmente soppiantando i tradizionali metodi di marketing, vecchi e ormai completamente inutili per fronteggiare i bisogni di oggi.
Internet viene ormai frequentato e utilizzato sui nostri smartphone per una media di ben 77 ore mensili! La pandemia ha accelerato questo processo, costringendo innumerevoli aziende a passare agli strumenti online per far fronte all’obbligo di rimanere chiusi. Le aziende strutturate e le organizzazioni hanno velocemente dovuto adottare piattaforme di collaborazione a distanza, dovendo rendere lo smart-working di gran parte dei propri dipendenti efficace, fluido, controllabile, quindi produttivo.
L’abitudine alla ricerca e consultazione dello smartphone per azioni prima solo occasionali (meteo, messaggini, home-banking) ha sempre più visto estendere la preferenza all’uso del device personale rispetto al PC. Pensiamo allo shopping on line, al booking di viaggi e soggiorni, ai menù dei ristoranti e relativi servizi di consegna a domicilio di alimenti e cose, fino alla ricerca di servizi alla persona (estetica, fitness). La formazione a distanza, l’aggiornamento e perfino la pubblica Amministrazione ci obbligano oggi ad interagire esclusivamente attraverso specifiche applicazioni sul nostro smartphone.
Per approfondire questa modalità di “mobile marketing” l’azienda che nasce oggi o che intende confermare la propria esistenza, consolidare la clientela e magari cercare nuova utenza non può ignorare di dotarsi – prima possibile – di una APP sulla quale far convergere i propri utenti e clienti permettendo loro di “entrare” nel proprio store, fisico o virtuale che sia …
Per questo una applicazione mobile (app) oggi deve rispecchiare tutte le offerte dell’impresa, sia che faccia e-commerce, produzione o consulenza. Anche un professionista, un consulente, un artigiano, attraverso la propria APP, hanno modo di interagire con ogni singolo cliente invitandolo ad accedere ai servizi, pilotare le azioni di fornitura o più semplicemente liberando il tempo operatore per consentire ai clienti di fare ordini, consultare dati e schede prodotto, fare il download di documenti, di video, cataloghi o tutorial. Pensiamo poi ad un operatore del settore camper che potrebbe mostrare le sue attività, i prodotti che vende, i servizi che offre, l’usato di cui dispone attraverso un’app personalizzata, strumento che oggi è di gran lunga più veloce, interattivo e capillare rispetto ad un classico sito internet.
Per maggiori informazioni sul mondo delle app, le loro caratteristiche e per il supporto alla loro realizzazione e pubblicazione è disponibile un servizio gratuito presso Apperte, un team di professionisti specializzato in app building e integrazioni con il sistema dati proprio della singola azienda.
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