Le pôm a möj, letteralmente “mele in ammollo”, sono un prodotto derivante dal tradizionale metodo usato per conservare le mele raccolte.
Gli agricoltori di Casalnoceto, in Val Curone in provincia di Alessandria, per evitare che le mele deteriorassero erano soliti utilizzare il metodo della messa a moj: le mele sane e prive di difetti vengono selezionate, lavate ed infine riposte all’interno di una damigiana a collo largo per circa tre mesi riempita con una miscela composta da un terzo di vino rosso, un terzo di aceto casereccio di vino rosso, un terzo di acqua. Si usano le mele di varietà antiche coltivate localmente oppure quelle selvatiche, che hanno un gusto troppo aspro per il consumo da crude. Per la miscela oggi si utilizza un vino Moscato rosso a cui si aggiunge del vino molto vecchio per aromatizzare.
Dopo quaranta giorni le mele sono già pronte, ma possono essere lasciate ancora dentro alle damigiane fino a tre mesi al massimo. L’aspetto finale del pôm a möj è simile a quello di una mela fresca, la polpa però risulta morbida e cremosa; al giusto è dolce e con un lieve accenno di acido. La mela è molto profumata e la buccia si stacca da sola. Come in passato, le pom a moj si preparano quasi esclusivamente per autoconsumo e i pochi produttori rimasti ogni tanto effettuano qualche vendita occasionale. È possibile assaggiarle e acquistarle durante l’”Antica Fiera di Pom a Moj” che si tiene ogni anno a Casalnoceto. La manifestazione, che avrà luogo dal 22 al 24 marzo 2024, ha origini che risalgono addirittura all’ottocento quando Casalnoceto era particolarmente ricca di alberi di mele
Info e programma: https://www.facebook.com/comunedicasalnoceto/?locale=it_IT
A cura di Roberto Serassio