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Cittaslow, l’arte del buon vivere

da Redazione
91 letture Monte Castello di Vibio

Fondata nel 1999 ad Orvieto, Cittaslow, associazione che raggruppa piccoli comuni e città, promuove la lentezza positiva, la resilienza, l’economia circolare, la sostenibilità e la cultura fino alla giustizia sociale.
“Innovation by tradition” è lo slogan delle Città del Buon Vivere, il cui obiettivo è preservare lo spirito della comunità, trasmettendo memoria e conoscenza alle nuove generazioni, per renderle consapevoli del loro patrimonio culturale. Allo stesso tempo promuovere e applicare anche l’innovazione tecnologica, di sistema e gestione, a favore della sostenibilità.

Cittaslow nasce il 15 ottobre 1999 su iniziativa di Paolo Saturnini, allora sindaco di Greve in Chianti (FI), insieme ad agli altri tre sindaci di Bra (CN), Orvieto (TR) e Positano (SA). Una simbolica unione di intenti che fin da subito ha collegato tutta l’Italia da nord a sud. Da allora Cittaslow si è strutturata e, a distanza di vent’anni è presente in 33 paesi con centinaia di progetti. Un circuito di eccellenza, che vede ogni anno la realizzazione di progetti che concretamente migliorano la vita dei cittadini e del pianeta. Sono 88 i comuni italiani che ad oggi hanno aderito a Cittaslow, distribuiti su tutta la penisola. 31 fra Trentino Alto Adige, Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Liguria; 40 tra Toscana, Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo; 17 tra Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. La regione con più comuni aderenti è la Toscana, a seguire Emilia Romagna, Umbria e Campania.

Grumes

Si spazia dai piccoli centri con poche centinaia di abitanti, come Grumes Altavalle, Usseglio, Parrano, alle grandi città, Trani, Gravina in Puglia, Belluno, Abbiategrasso per citarne qualcuna.
A livello internazionale, sono ben 300 le città che hanno aderito a Cittaslow, distribuite in 33 Paesi. La maggior parte in Europa, ma anche in Canada, Usa, Brasile e Colombia, Sudafrica e Mozambico, Australia, Cina, Taiwan, Giappone e Sud Corea.

I valori che animano le Cittaslow sono diversi, ma si possono riassumere in alcuni principi guida che sono alla base del movimento. Il primo di questi è la lentezza positiva, riappropriarsi del tempo necessario per crescere, socializzare, apprezzare la cultura, la natura e il cibo locale salutare, rispettando i ritmi naturali di ogni essere vivente. Mettere insieme progresso e buon vivere è una necessità che passa attraverso un cambiamento nei comportamenti di produzione e consumo.
Strettamente legato a questo, il secondo principio: l’economia circolare. Se “estrarre, produrre, utilizzare e gettare” rappresenta lo schema tradizionale, questo nuovo modello implica condivisione, riutilizzo, riparazione, riciclo dei materiali per allungare il ciclo di vita dei prodotti, ridurre i rifiuti e generare ulteriore valore. Azioni concrete da mettere in campo insieme a imprenditori, contadini, pescatori, artigiani e cittadini.
La resilienza, oggi termine abusato, già da anni rappresenta il terzo principio di Cittaslow. “Mettere in valore quello che si è e quello che si ha, senza autodistruggersi”: è uno dei cardini del movimento, un vero e proprio programma per il presente e il futuro.
Il quarto principio è dedicato a sostenibilità e cultura. Valorizzare il patrimonio locale, utilizzare le risorse sociali, promuovere azioni di inclusione e di responsabilità condivisa.
Infine il quinto principio, che funge anche da collante per tutti gli altri, è quello della giustizia sociale. In un mondo globalizzato e interconnesso, come quello in cui viviamo, non c’è futuro di qualità se non garantendo convivenza civile e pace tra i popoli. Non c’è prosperità se non è per tutti.

Levanto

Per diventare Cittaslow ogni località che si propone deve superare uno specifico processo di certificazione. Le città aderenti sono unite dal desiderio di dare un futuro di qualità alle presenti e nuove generazioni. Una sfida globale attuale per le comunità che vogliono riconciliarsi con il pianeta, progredire e crescere in equilibrio rispettando i propri limiti, a partire dalle proprie radici, tradizioni e storia. Un concetto ben espresso dallo slogan “innovation by tradition”.
La grande opportunità che Cittaslow offre agli associati è in primo luogo la condivisione di buone pratiche in diversi settori, per muovere passi concreti per un futuro di qualità. Tra gli ambiti più interessanti, sicuramente quello del turismo responsabile ed esperienziale che si vive nelle comunità e che trasforma il viaggiatore in un “cittadino temporaneo” nelle Cittaslow del mondo.
Altri tavoli di lavoro riguardano l’agricoltura e il rapporto con la natura, la pianificazione urbana secondo una concezione inclusiva e sostenibile, l’educazione nelle scuole. E poi ancora il mercato come spazio di scambio tra produttore e consumatore, artigianato locale e progetti europei e internazionali che vanno in direzione dei principi di Cittaslow.

Il movimento Cittaslow propone, all’interno di un vero e proprio “tavolo dei progetti”, diverse azioni puntuali che incidono sulla qualità della vita dei residenti e sulle esperienze dei “cittadini temporanei”, i viaggiatori turisti. Il “tavolo dei progetti” spazia dalle iniziative con le scuole all’agricoltura bioecologica, dall’artigianato d’arte e di funzione alla rigenerazione forestale per mitigare i cambiamenti climatici, dalla mobilità dolce alle “Stazioni slow”. Si tratta di strumenti concreti che hanno come obiettivo principale quello di avvicinare le persone alla filosofia delle Città del buon vivere.

Salorno

Uno di questi è “Cammino Slow”, che per la rete internazionale diventa “Cittaslow Trial”: vacanze camminando sui sentieri delle Cittaslow in tutto il mondo. Escursioni e trekking, cammini lungo le antiche vie, nordic walking, mountain bike ed equiturismo, skyrunning e passeggiate meditative. Sono tutte esperienze all’insegna della sostenibilità ambientale e sociale, che mettono insieme turismo, lentezza e territorio e che permettono di scoprire, attraverso il circuito, ambienti sconosciuti e di pregio, paesaggi tra i più interessanti.

In maggio, in occasione della Giornata mondiale dedicata alle api, i comuni Cittaslow propongono “CittaslowBee”, una serie di iniziative per valorizzare il lavoro prezioso di questo insetto, responsabile dell’impollinazione dell’80% delle piante a fiore. Il progetto è un’occasione per approfondire anche il concetto di biodiversità attraverso best practice condivise.

E ancora “Cittaslow Plastic Free” per ridurre l’utilizzo della plastica, incentivare ad esempio l’uso dell’acqua pubblica e di stoviglie riciclabili negli eventi cittadini. E poi il “Mercato Cittaslow” nel luogo simbolo di ogni comunità: la piazza, punto di incontro fra produttore e consumatore a livello locale, per promuovere le produzioni agroalimentari e artigiane tipiche del territorio.

Info: Cittaslow
tel. +39 0763341818
www.cittaslow.it
Facebook @cittaslow
Twitter @cittaslow_intl
You tube @CittaslowInternational
Flickr @cittaslow
Instagram @cittaslowinternational

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