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Due nazioni di lingua tedesca – prima parte

da Redazione
13 letture Monaco di Baviera

Di Roberto Serassio

Il viaggio che descriveremo in questo resoconto toccherà ben due Stati diversi, tutti di lingua tedesca. Infatti partiremo dal Liechtenstein per un breve tour di questo principato e, dopo, approderemo in Germania per un viaggio che ci porterà sino ad Hannover, attraversando i Länder della Baviera, dell’Assia e della Bassa Sassonia.
Il tragitto, da Vaduz ad Hannover, ha una lunghezza di circa millesettecento chilometri, per cui per compiere interamente il percorso, bisogna considerare almeno tre settimane. Fortunatamente tutti i Paesi visitati dispongono di una rete autostradale efficientissima che permette di effettuare gli spostamenti, tra una località e l’altra, in modo veloce.
Come abbiamo già fatto in precedenza suddivideremo il viaggio, per facilitarne la lettura, in diversi itinerari. Questo avrà una lunghezza di 650 chilometri e, partendo da Vaduz, raggiungerà la bella cittadina di Bodenmais

Vaduz

Cominciamo la visita del piccolo principato del Liechtenstein con Vaduz la sua capitale che è stata citata per la prima volta nel XII secolo come Farduzes, ma è comunque opinione comune che fu fondata nel XIII secolo dai conti di Werdenberg. La città, di circa cinquemila abitanti, è posta sulla sponda orientale del Reno che assieme alla Städlestraße e alla Äulestraße delimita il centro storico. La sua costruzione più famosa è certamente il castello, residenza della famiglia regnante ed emblema cittadino. Costruito circa settecento anni fa, è di proprietà del Principe del Liechtenstein dal 1712 e dal 1938 è la residenza della famiglia del principe. Per questo motivo l’edificio non è aperto al pubblico, ma comunque chi vorrà farlo potrà salire sulla rocca che lo ospita e da cui si gode un panorama meraviglioso sulla città, sul Reno e sulla campagna circostante.

Castello di Vaduz

La cattedrale di St Florin è un edificio neogotico costruito nel 1874. Originalmente chiesa parrocchiale, è stata elevata a rango di Cattedrale nel 1997 dal Papa Giovanni Paolo II. Il municipio venne costruito tra il 1932 ed il 1933 e ristrutturato tra il 1982 ed il 1984. La facciata sud è particolarmente da notare con le sue decorazioni alle finestre e l’affresco di Johannes Troyer sul balcone.
La Städlestraße rappresenta il cuore della vita cittadina con i suoi negozi e locali pubblici, mentre la Äulestraße è l’anima culturale di Vaduz, grazie alla Liechtensteinische Staatliche Kunstsammlung, la Collezione Statale d’Arte. La Kunstsammlung espone le collezioni private dei regnanti che comprendono opere d’arte italiane tra le quali dipinti di Raffaello, Bronzino e Lorenzo Lotto e dipinti fiamminghi tra cui una serie di ritratti di Rubens.
Altri musei interessanti sono il Briefmarkenmuseum, una delle più grandi raccolte filateliche al mondo, il Liechtensteinisches Landesmuseum che tratta la storia del principato e, per finire, il Kunstmuseum che si occupa di arte moderna.
Poiché il principato è molto piccolo e dispone di un’ottima rete viaria consigliamo di non limitarsi alla capitale, ma di effettuare un’escursione in tutto il suo territorio. La natura è molto bella e siamo certi che colpirà il visitatore. In particolare raccomandiamo Triesenberg, caratteristico villaggio montano che ha saputo conservare la tipica cultura Walser.

Garmisch Partenkirchen

Lasciato il Liechtenstein, entriamo per un tratto in Austria per poi passare la frontiera verso la Germania e raggiungere Garmish Partenkirchen la famosa località sciistica delle Alpi bavaresi. Garmisch ad ovest e Partenkirchen ad est furono per secoli due città separate e, se anche oggi sono unite amministrativamente, sono due identità ben distinte. Certamente la città offre il suo meglio durante l’inverno quando tutti gli impianti sportivi sono aperti e la località è invasa da amanti della neve, Tuttavia, anche l’estate sa regalare al turista amico della natura delle giornate indimenticabili. Le montagne sono infatti solcate da trecento chilometri di passeggiate e trekking per cui non si ha che l’imbarazzo della scelta. I due centri storici sembrano usciti da una favola dei fratelli Grimm. A Garmisch non si può assolutamente perdere la Frühlingstraße e le vie che la incrociano, fiancheggiate da case con i tetti spioventi ed affrescate con personaggi storici.
Come non soffermarsi davanti alla facciata Biedermeier della Gasthof Husar o visitare la chiesa barocca di St Martin. A Partenkirchen non si può invece trascurare la Ludwigstraße su cui fa bella mostra di se la Alte Haus, la costruzione più antica della cittadina che pare fosse già esistente ai tempi del Barbarossa o la chiesa di San Sebastiano. Garmisch – Partenkirche si può definire una città ecologica per antonomasia.
In città l’automobile non serve perché innumerevoli bus a metano offrono un eccellente servizio di trasporto. Il metano è prodotto localmente grazie alla fermentazione dell’umido scrupolosamente differenziato. Chi vuol essere indipendente può usufruire delle numerose biciclette, anche elettriche a noleggio. Un parco fotovoltaico di un milione e duecentomila kWh l’anno fornisce abbastanza elettricità per coprire quattro volte il consumo energetico di dieci hotel a quattro o cinque stelle. Il suo clima è certificato dall’Università Ludwig Maximilian di Monaco come salubre e con aria di altissima qualità. Insomma il posto ideale per trascorrere una vacanza riposante e, soprattutto, salutare. Quattrocentocinquanta negozi sapranno far provare il brivido dell’acquisto di qualità a qualsiasi patito e anche a coloro che, come lo scrivente, ha dei problemi oggettivi con lo shopping.

Bad Tölz

Raggiungiamo Bad Tölz con le strade n° 11 e n° 472, attraversando il magnifico scenario offerto dalle montagne del Walchenseeberge e dai laghi Walchensee e Kochelsee. Posta sul fiume Isar, la città fu menzionata per la prima volta 1180, anche se si suppone che la zona fosse abitata molto prima. Nel 1845 fu trovato dello iodio nelle vicinanze di Tölz e pertanto le fu riconosciuto il titolo di città termale con l’aggiunta di Bad al proprio toponimo.

La visita non può che cominciare dalla pedonale Marktstraße, con le sue case barocche, affrescate con il fantastico Lüftlmalerei, il tipico metodo bavarese di dipingere le facciate. Inutile dire che i negozi più raffinati dividono questa strada con i ristoranti tipici ed altri locali pubblici rendendo l’insieme variopinto, gaio e vacanziero.
Proprio al centro della Marktstraße si trova la chiesa parrocchiale, costruita in stile tardogotico nel XV secolo, mentre invece la Mühlfeldkirche, del XVI secolo, fu pensata come cappella per pellegrinaggi e convertita nella costruzione che vediamo ora nel XVIII secolo.
Dal 1909 al 1917 lo scrittore premio Nobel Thomas Mann fu in possesso di una splendida villa in Bad Tölz che usava come residenza estiva per se e per la sua famiglia. La dimora è privata e pertanto non è visitabile se non dall’esterno.
Il Kalvarienberg non è solamente una collina dalla quale si ha un panorama eccezionale sulla città e sulla valle, ma è anche la sede di una rimarchevole chiesa barocca con due eleganti campanili e proprio di fianco si può ammirare la Leonhardikapelle che è la destinazione del Leonhardifahrt, uno dei più grandi pellegrinaggi a cavallo.
L’edificio della Kurhaus fu disegnato da Gabriel von Seidl ed ufficialmente aperto nel 1914. Sin da allora è stato l’elegante sede per numerosi eventi culturali.
Il museo cittadino di storia offre esposizioni, disposte su cinque piani, inerenti la geografia e la storia locale. Particolarmente trattate sono l’arte locale, inclusa quella religiosa e l’artigianato del luogo.
L’Heitmatwerk fa parte del museo e consiste in un magazzino di vendita di oggetti di arte e di artigianato, prodotti da artisti ed artigiani locali.
Certamente che rispetto ad altre cittadine che abbiamo già visitato o che visiteremo, Bad Tölz ha forse un po’ meno da offrire dal punto di vista monumentale, tuttavia chi viene qui viene per le terme, per la natura e per la vita rilassata che queste due componenti sanno offrire. Bad Tölz è città termale da più di cento anni ed in questo tempo è stata sicuramente capace di acquisire l’esperienza e la metodologia necessarie per applicare le giuste terapie curative. Le sue acque sono particolarmente indicate per la cura di problemi cardiovascolari, circolatori, delle articolazioni, della spina dorsale e infiammazioni croniche. La lista delle malattie curabili in questa cittadina termale è ancora lunga, ma preferiamo non elencarle tutte per non deprimere il lettore. In fondo lo scopo di questa guida è di invogliare che la legge a viaggiare. Se parliamo troppo di malattie otteniamo l’effetto contrario. Anche gli amanti degli sport acquatici troveranno in Bad Tölz tutto quanto necessario per garantirsi un sicuro divertimento. Il fiume Isar è a disposizione per delle piacevoli gite in canoa o per provare l’ebbrezza del rafting lungo le sue acque.

Monaco Marienplatz

Con l’autostrada A95 arriviamo a Monaco di Baviera, capitale del Land omonimo. Situata sul fiume Isar, è la terza città tedesca in ordine di grandezza dopo Berlino ed Amburgo. L’anno 1158 è assunto come la data di fondazione della città, anche se, in realtà, è solamente l’anno in cui Monaco fu menzionata, per la prima volta, in un documento ufficiale e si riferisce alla costruzione, da parte di Enrico il Leone, duca di Sassonia e Baviera, di un ponte a pedaggio sull’Isar, accanto ad un insediamento di monaci benedettini. München deriva infatti dall’antico alto germanico Munichen che significa luogo di monaci. I Benedettini appunto.
Se c’è una cosa che indispone gli abitanti di Monaco è di sentire associata la loro città esclusivamente alla birra ed all’Oktoberfest. Certamente la birra è una componente molto importante del carattere dei bavaresi in generale e dei monacensi in particolare, ma è solamente una delle tanti componenti. I re di Baviera sono riusciti, nel XIX secolo, a trasformare la loro capitale in una città di arte e di scienze e, anche se la sua posizione di primato, tra le altre città tedesche, si è un tantino affievolita in virtù della nomina di Berlino capitale dello Stato Tedesco, Monaco rimane la numero uno per scienza, cultura ed arte.
Sicuramente con tali presupposti il nostro compito di descrivere questa città a chi vorrà visitarla diventa molto difficile. Tuttavia riteniamo che essa sia una città parlante per cui, ciò che non siamo riusciti a descrivere noi, sarà descritto da Monaco stessa, tramite i suoi monumenti, le sue strade, suoi negozi, i suoi bar e ristoranti e la sua atmosfera di città che sente fortemente la sua identità bavarese.
Il sancta sanctorum cittadino è costituito dalla Marienplatz che, dal 1158, è la sua piazza principale. Il nome le deriva dalla colonna mariana, costruita nel suo centro nel 1638 per celebrare la fine dell’occupazione svedese durante la guerra dei trent’anni. Oggi la piazza è dominata a nord dalla massa del nuovo municipio e ad est da quella del vecchio.
Il nuovo municipio fu costruito in stile neogotico tra il 1867 ed il 1908 da Georg von Hauberrisser. La facciata principale è rivolta verso la piazza, mentre la sua parte posteriore guarda su di un piccolo parco, il Marienhof. Lo scantinato è quasi completamente impegnato da un ristorante, chiamato Ratskeller e il piano terra è parzialmente occupato da alcune piccole attività tra cui l’ufficio del turismo. La torre campanaria suona ogni giorno alle 11( in estate anche alle 12 ed alle 17) e rappresenta due fatti del XVI secolo. La parte superiore del campanile fa la cronaca del matrimonio del duca Guglielmo V a Renata di Lorena. Terminata questa inizia la rappresentazione al piano inferiore con la Schäfflertanz, la danza dei bottai.
Il vecchio municipio, documentato per la prima volta nel 1310, ebbe la sua grande sala costruita tra il 1392 ed il 1394. Come campanile viene utilizzata la torre della Talburgtor, la porta delle prime mura cittadine. Dopo le modifiche rinascimentali della facciata, l’edificio fu ricostruito in stile neogotico tra il 1861 ed il 1864. Per favorire il flusso del traffico furono effettuate due aperture sotto di esso tra il 1877 ed il 1934.
La Peterskirche, posta vicina alla Marienplatz, è la chiesa più vecchia della città storica. Fu infatti costruita, in stile romanico, alla fine del XII secolo, ma ampliata in stile gotico poco prima dell’incendio del 1327 che distrusse completamente l’edificio. Fu ricostruita e ridedicata nel 1368 e , nel XVII secolo, sul suo campanile fu posta una guglia rinascimentale, mentre l’interno ricevette un nuovo coro barocco.
L’interno è dominato dall’altare maggiore al quale Erasmus Grasser contribuì con la figura di San Pietro. Tra i tanti capolavori di diverse epoche figurano cinque dipinti gotici di Jan Polack e diversi altari laterali di Ignaz Günther. L’affresco del soffitto, dipinto tra il 1753 ed il 1756, fu restaurato nel 2000.
La Heiliggeistkirche (foto apertura) è una chiesa gotica originalmente appartenuta all’ospizio del Santo Spirito del XIV secolo. Fu rimodellata tra il 1724 ed il 1730 da Johann Georg Errenhofer, mentre gli stucchi interni e gli affreschi furono eseguiti dai fratelli Asam. Dopo la demolizione dell’edificio dell’ospizio, avvenuta nel 1885, furono aggiunte tre cappelle laterali sulla parte ovest e la facciata venne rimodellata in stile barocco.
La Heiliggeistkirche
Tra i tanti oggetti di interesse storico artistico, citiamo parte di un memoriale del 1608, posto a destra e a sinistra del portale principale, l’altare maggiore del 1730 di Nikolaus Stuber, con una pala di altare del 1661 di Ulrich Loth illustrante la discesa dello Spirito Santo e, nella cappella della Croce, una Crucifissione gotica del 1510.
La chiesa che abbiamo appena visitato ha la sua facciata sulla Viktualienmarkt, una piazza del centro di Monaco, dove ha sede un mercato giornaliero dedicato all’alimentazione. L’antico mercato paesano si è oramai sviluppato in un mercato del buon gusto in cui centoquaranta stands offrono prodotti di alta gastronomia. Il termine Viktualien deriva dal latino e significa vettovaglie.

Monaco Frauenkirche

La Frauenkirche è il più famoso edificio religioso cittadino ed è anche la Cattedrale dell’arcidiocesi di Monaco e Freising. Le due torri campanarie sono molto ben visibili da lontano in quanto nessun’altro edificio può superare la loro altezza. L’amministrazione cittadina ha infatti decretato che, nessuna costruzione potrà superare l’altezza di centonove metri per cui non c’è pericolo che qualche altra struttura possa sovrastarle. La torre sud è aperta a coloro che desiderano salire sulla sua sommità, dalla quale si ha una vista unica su Monaco e sulle Alpi.
La costruzione della chiesa iniziò nel 1468, ma, per colpa di mancanza di fondi, il Papa Sisto IV dovette concedere delle indulgenze per finanziarne l’avanzamento. I due campanili furono terminati 1488 e la chiesa venne consacrata nel 1494, tuttavia le cupole sulle torri vennero solamente aggiunte nel 1525. La loro forma fu modellata sulla Cupola della Roccia di Gerusalemme la quale deriva, a sua volta, dall’architettura tardo bizantina. La Cattedrale fu gravemente danneggiata durante l’ultimo conflitto mondiale e dovette essere restaurata in più fasi, l’ultima delle quali terminò nel 1994. Sul suo pavimento si può vedere la cosiddetta Teufelsschritt o l’impronta del diavolo, un segno nero che assomiglia all’orma di un piede. La leggenda racconta che il demonio si offerse di finanziare la costruzione dell’edificio a patto che non fossero costruite finestre. L’astuto architetto mise però le colonne in modo tale che le finestre non erano visibili dalla posizione in cui stava il diavolo e, quando questi se ne accorse, la chiesa era oramai consacrata, pertanto egli non potè fare altro che rimanere all’esterno della zona consacrata e battere il piede per terra per la rabbia. E lo battè così forte che creò l’orma.
Vicino alla Cattedrale troviamo la chiesa di San Michele, costruita tra il 1583 ed il 1597, dal duca Guglielmo V di Baviera come centro spirituale della controriforma. L’edificio è la più grande costruzione rinascimentale a nord delle Alpi ed ha influenzato parecchio l’architettura barocca del sud della Germania.
Allo scopo di realizzare i suoi ambiziosi progetti il Duca Guglielmo fece demolire ottantasette case che interferivano con la costruzione, ignorando completamente le proteste dei cittadini. L’edificio venne costruito in due fasi: nella prima, tra il 1583 ed il 1588, si realizzò una costruzione sul modello de Il Gesù di Roma, dotandola di una volta a botte che era la più larga dopo quella di San Pietro. La sua apertura libera era di venti metri, tanto è vero che ci furono dubbi sulla sua solidità. Invece fu il campanile che crollò sul coro appena costruito. Il duca Guglielmo prese l’accaduto come un cattivo presagio e decise di costruire una chiesa ancora più grande. La seconda fase dei lavori continuò sino alla sua consacrazione, avvenuta nel 1597. L’architetto Friedrich Sustris costruì sulla navata rimasta indenne un nuovo coro ed un transetto e la dotò di una splendida facciata che contiene le statue in bronzo del Duca Guglielmo e di altri personaggi della casata dei Wittelsbach. La cripta ospita la tomba di Eugenio di Beauharnais, figlio di quella Giuseppina Beauharnais, prima moglie di Napoleone Bonaparte e del suo primo marito Alexandre de Beauharnais. Eugenio sposò una figlia del re Massimiliano I Giuseppe di Baviera e fu nominato duca di Leuchtenbergh nel 1817. Nel transetto di destra si trova un monumento della Croce del Gianbologna. Tra le altre la cripta ospita anche le tombe di Guglielmo V, duca di Baviera, di Massimiliano I, Elettore di Baviera, del re Luigi II di Baviera, del re Otto di Baviera e del principe Leopoldo di Baviera.

Monaco Theatiner Kirche_

La Theatinerkirche St Kajetan, costruita tra il 1663 ed il 1660, fu fondata dall’Elettore Ferdinando Maria e da sua moglie Enrichetta Adelaide di Savoia come gesto di ringraziamento per la tanto attesa nascita, avvenura nel 1662, dell’erede al trono, principe Max Emanuel. La chiesa fu edificata in barocco italiano sul modello di Sant’Andrea della Valle in Roma e disegnata dall’architetto italiano Agostino Barelli. Il suo successore, Enrico Zuccalli, aggiunse le due torri, originariamente non previste e terminò la cupola, alta settantuno metri, nel 1690. La facciata rococò fu completata solamente nel 1768 da François de Cuvilliés.
L’aspetto mediterraneo del complesso ed il suo colore giallo ha influenzato molto lo stile barocco nel sud della Germania. L’interno possiede una ricca decorazione a stucco eseguita da Nicolò Petri e da Wolfgang Leutner. Il grande pulpito nero è un lavoro di Andreas Fainstenberger e l’altare maggiore esibisce dipinti di Caspar de Crayer e Carlo Cignani. La cappella contiene molte tombe della dinastia dei Wittelsbach tra cui quella del re Massimiliano II.
La Odeonplatz è la piazza su cui è posta la chiesa che abbiamo appena visitato e fu aperta in seguito alla demolizione delle mura cittadine, avvenuta nel 1791. Qui Leo von Klenze edificò il Feldherrnhalle, tra la Münchener Residenz, la Theatinerkirche e la Hofgartentor. A nord di questa porta Klenze eresse gli edifici del Bazar, dell’Odeon, attualmente sede del ministero degli interni del governo bavarese ed il palazzo del Leuchtenberg, oggi occupato dal ministero del tesoro bavarese. Ambedue le costruzioni furono edificate sul modello di palazzo Farnese di Roma. La statua equestre rappresenta il re Luigi I di Baviera.

Il Feldherrnhalle venne edificato tra il 1841 ed il 1844 su ordine di Luigi I di Baviera che lo volle costruito sul modello della Loggia dei Lanzi di Firenze. Il complesso fu voluto per celebrare l’esercito bavarese.
Il Palais Preysing era una residenza tardo barocca, costruita tra il 1723 ed il 1728, per il conte Johann Maximilian von Preysing. Fu il primo edificio rococò di Monaco. Dal suo restauro, dopo l’ultima guerra mondiale, il palazzo è utilizzato come sede di uffici e negozi, pertanto, ad eccezione dello scalone decorato, non è visitabile.
La Münchner Residenz, posta nel centro di Monaco proprio di fronte al palazzo che abbiamo visto prima, era la residenza cittadina dei monarchi bavaresi. Il complesso è il più grande palazzo, sito in una città, di tutta la Germania ed è oggi aperto al pubblico. L’insieme di edifici contiene ben dieci cortili e centotrenta stanze. Le tre parti principali sono la Königsbau, la Alte Residenz e la Festsaalbau. Dall’epoca della ricostruzione, avvenuta dopo la guerra, un’ala della Festsaalbau contiene il teatro Cuvilliés e la Herculessaal, il luogo dove vengono tenuti i concerti dall’Orchestra Sinfonica della radio bavarese. Gli interni del complesso sono riccamente addobbati con stucchi, mobili, specchi e dipinti e gli oggetti in esposizione sono moltissimi e richiedono quindi una visita accurata, per cui sarà opportuno prevedere una buona mezza giornata di permanenza nel complesso. In particolare consigliamo di non trascurare l’Antiquarium, costruito tra il 1568 ed il 1571 per contenere la collezione di antichità di Alberto V e la galleria degli antenati, costruita tra il 1726 ed il 1731, con le sue ricche decorazioni di ori e di stucchi. Il tesoro dei Wittelsbach è uno dei più importanti del mondo e non va assolutamente perso. Mille anni di storia sono coperti dagli oggetti in mostra che spaziano dal libro di preghiere di Carlo il Calvo, risalente all’860 alla corona di Baviera del 1804, senza trascurare spade cerimoniali e gioielli che appartennero alla regina Teresa. Insomma, un assortimento tale di gioielli da oscurare quelli della regina d’Inghilterra.

Hofgarten

Gli Hofgarten, posti sul lato nord, all’opposto della Festsaalbau, furono creati sotto Massimiliano I, tra il 1613 ed il 1617, come giardini rinascimentali all’italiana. Proprio al loro centro si trova un tempietto del 1615, dedicato a Diana, sul cui tetto è posta una replica della scultura intitolata Baviera il cui originale si trova nella Kaisersaal della Residenz.
Sul loro lato est si trova, nell’edificio che fu il museo dell’esercito, la cancelleria statale. Ai lati della costruzione principoale furono, in seguito, aggiunte delle ali completamente vetrate. Ancora più a est sorge l’edificio in cui, tra il 1801 ed il 1899, fu ospitata la Hofgartenkaserne. Nell’angolo nord est un blocco di granito nero serve da memoriale per il gruppo della Rosa Bianca i cui membri furono giustiziati per la loro campagna non violenta contro Hitler. Il lato verso la Residenz e piantumato a fiori e ci sono portici, a ovest ed a nord, ornati con affreschi che raccontano la storia della Baviera. La Hofgartentor, del 1816, mette in comunicazione i giardini con la Theatinerkirche.
Il Palais Leuchtenberg è il più grande palazzo di Monaco ed è oggi usato dal ministero delle finanze. Costruito tra il 1817 ed il 1821 su disegni di Leo von Klenzes, fu il primo edificio della magnifica Ludwigstraße. Edificato per il figlio adottivo di Napoleone Eugenio di Beauharnais, venne venduto nel 1852, alla morte di questi, al Principe Luitpold dalla sua vedova, Auguste von Leuchtenberg.
Il Palazzo Porcia è una costruzione barocca che servì come residenza del conte Fugger. Enrico Zuccali la costruì per il succitato conte nel 1693 in stile barocco italiano. Nel 1710 fu acquistata dal conte Torring e nel 1731 dall’Elettore Carlo Alberto che la fece restaurare, nel 1736, in stile rococò per la sua amante, la contessa Topor Morawitza, dal suo architetto François de Cuvilliés.
Il palazzo Holnstein è stata, sin dal 1818, la residenza dell’Arcivescovo di Monaco e Freising. François de de Cuvilliés costruì l’edificio tra il 1733 ed il 1737 per Sofia Carolina von Ingenheim, contessa Holnstein, un’amante dell’Elettore Carlo Alberto il quale, a quanto possiamo vedere, si dava molto da fare.
E’ la più bella costruzione rococò di Monaco, ma purtroppo non è visitabile perchè occupata dalla curia arcivescovile. Papa Ratzinger risiedette in questo palazzo, tra il 1977 ed il 1982, quando ancora era Arcivescovo della capitale bavarese.
Il Prinz Carl Palais è una residenza neoclassica, costruita tra il 1804 ed il 1806, dall’architetto Karl von Fischer per l’Abbate Pierre de Salabert, un precettore del re Massimiliano I Giuseppe di Baviera. Alla sua morte Massimiliano I acquistò la casa e nel 1825, suo figlio Luigi I, che nel frattempo, morto il genitore, aveva ereditato l’edificio, la donò al proprio fratello Carl il quale commissionò a Jean Baptiste Métevier e ad Anton Schwanthaler la decorazione delle stanze. Oggi è la residenza del primo Ministro della Baviera.
La Bürgersaalkirche, sin dalla sua consacrazione, avvenuta nel 1778, è il luogo di preghiera della Congragazione Maschile Mariana, chiamata L’Annunciazione. Venne edificata tra il 1709 ed il 1710 su disegni di Giovanni Antonio Viscardi. Importanti lavori di Cosmas Damian Asam e di altri famosi artisti sono visibili all’interno.
La St Anna Damenstiftkirche fu commissionata nel XVIII secolo dall’Elettore Carlo Alberto. Probabilmente voleva farsi perdonare le innumerevoli amanti. L’architetto fu Johann Baptist Gunetzrheiner, mentre i fratelli Asam furono responsabili per gli interni. La chiesa venne consacrata nel 1735.
La chiesa di San Giovanni Nepomuceno, meglio conosciuta come la Asamkirche, fu costruita tra il 1733 ed il 1746 dai fratelli Egid Quirin Asam e Cosmas Damian Asam come luogo di culto privato. In seguito alle proteste dei cittadini, i fratelli furono costretti a rendere l’edificio accessibile a tutti.
La Dreifaltigkeitkirche è una chiesa votiva, costruita in stile barocco bavarese, tra il 1711 ed il 1718, su disegni di Giovanni Antonio Viscardi. E’ la chiesa del monastero delle Carmelitane ed è l’unico edificio religioso che fu risparmiato durante la seconda guerra mondiale.
La Glyptothek è un museo posto sulla Königsplatz, commissionato nel 1815, da Luigi I di Baviera per ospitare la sua collezione di sculture greche e romane. L’edificio fu disegnato nel classico stile greco italiano, con un portico ionico ed i muri esterni contenenti nicchie nelle quali sono poste diciotto sculture originali greche e romane. La gliptoteca contiene sculture che vanno dall’era arcaica (circa 650 a.C.) all’era romana (circa 550 d.C.). La collezione è completata dalle terracotte e dai bronzi ospitati nella Staatliche Antikensammlung, posta proprio di fronte alla Glyptothek.
La Propylaea, costruita in ordine dorico, fu completata nel 1862 da Leo von Klenze ed evoca la monumentale entrata alla Propylaea dell’Acropoli di Atene, Il monumento fu edificato per celebrare l’ascesa al trono di Grecia di Otto, figlio di Luigi I di Baviera. L’edificio si trova sulla Königsplatz, a sinistra della gliptoteca.
La corinzia Staatliche Antikensammlung venne edificata nel 1848 come controparte della Glyptothek ed ospita la collezione statale di antichità greche, etrusche e romane. Quella dedicata agli antichi egizi è invece ospitata in un proprio museo. La sua esposizione di ceramiche è paragonabile solamente a quelle del Louvre e del British Museum.
La Lenbachhaus, posta anch’essa sulla Königsplatz fu costruita nello stile di una villa fiorentina tra il 1887 ed il 1891 per il pittore Franz von Lenbach. Nel 1924 l’edificio fu acquistato dalla città di Monaco e oggi ospita la galleria cittadina che espone vari lavori di pittori locali ed artisti contemporanei.
L’Abbazia di San Bonifacio è un monastero benedettino fondato nel 1835 da Luigi I di Baviera. Il suo intento era di rianimare la vita spirituale della regione con il restauro dei monasteri distrutti durante il periodo di secolarizzazione. L’abbazia, costruita in stile bizantino, fu distrutta durante la guerra e solamente in parte restaurata. L’interno della chiesa, peraltro molto luminoso ed interessante, contiene la tomba del suo fondatore.
La Ludwigkirche è una chiesa monumentale in stile neoromanico che possiede il secondo altare affrescato più grande del mondo. Situata sulla parte nord della Ludwigstraße, fu costruita a partire dal 1829. La facciata con i due campanili è stata costruita per controbilanciare la Theatinerkirche, posta in diagonale rispetto alla Ludwigkirche. Gli affreschi creati da Peter von Cornelius sono alcuni delle più importanti pitture murali dell’era moderna.
La Bayerische Staatsbibliothek è una delle più importanti biblioteche europee. Attualmente contiene quasi dieci milioni di volumi e la sua raccolta di libri storici comprende una delle più importanti collezioni di manoscritti del mondo e la più ampia, in senso assoluto, di incunaboli.
Il Maximilianeum fu costruito a partire dal 1859 come sede di una fondazione studentesca e dal 1949 ospita il Parlamento della Baviera. A volere l’edificio fu Massimiliano I e l’architetto fu Friedrich Bütklein. La costruzione è posta sul fiume Isar, davanti al ponte di Massimiliano e segna l’estremità est della Maximilianstraße, uno dei viali reli di Monaco.

castello Nymphenburg

A circa sei chilometri a nord ovest del centro cittadino, troviamo la reggia di Nymphenburg. Il palazzo fu commissionato da Ferdinando Maria e da sua moglie Enrichetta Adelaide di Savoia a Agostino Barelli per festeggiare la nascita, nel 1664, del loro figlio Massimiliano II Emanuele. La parte centrale fu completata nel 1675. Con inizio nel 1701 Massimiliano Emanuele intraprese un sistematico ampliamento della costruzione e due nuovi pavillons furono aggiunti alla struttura originale da parte di Enrico Zuccalli e Giovanni Antonio Viscardi. Più tardi la sezione sud fu ulteriormente allargata con le scuderie di corte e per bilanciare la costruzione fu aggiunta l’orangerie a nord. A conclusione dei lavori di modifica fu aggiunto, sotto Carlo VII Alberto, lo Schlossrondell con le barocche residenze, chiamate Kavaliershäuschen.
Per molto tempo l’edificio è stata la residenza estiva preferita dai reali bavaresi e oggi il Nymphenburg è aperto al pubblico anche se continua ad essere la residenza e la cancelleria del capofamiglia dei Wittelsbach. Il palazzo con il suo parco è una delle visite più famose di Monaco. La sua facciata barocca ha una lunghezza totale di settecento metri. La Steinemer Saal con gli affreschi di Johan Baptist Zimmermann e le decorazioni di F. Cuvilliés e veramente impressionante in quanto, come salone principale si eleva su tre piani. La piccola sala da pranzo ospita la gallerie delle bellezze di Luigi I di Baviera. E’ praticamente una collezione di trentasei ritratti, dipinti tra il 1827 ed il 1850, delle più belle donne della classe media di Monaco. Le scuderie di corte ospitano invece uno dei più importanti musei di carrozze, mentre al primo piano si trova la collezione delle porcellane di Nymphenburg la cui manifattura, situata anch’essa nel complesso del palazzo, fu voluta da Massimiliano III Giuseppe. Il parco di duecento ettari fu creato, nel 1671, come giardino all’italiana e, successivamente, rimodellato secondo lo stile francese per essere definitivamente trasformato, nel XIX secolo, secondo la foggia inglese.
Il castello di Blutenburg si trova ad ovest della città ed è una vecchia sede ducale posta tra i due rami del fiume Würm. Fu edificato tra il 1438 ed il 1439, come palazzina di caccia per il duca Alberto III. La cappella palatina, assolutamente originale, venne costruita nel 1488 ed è uno splendido capolavoro dell’arte gotica.

castello Schleissheim

Il complesso del palazzo di Schleißheim comprende tre edifici, posti in un grande parco barocco, nel villaggio di Oberschleißeim, vicino a Monaco. La storia del vecchio palazzo è iniziata nel 1598 con un casale rinascimentale e romitaggio per Guglielmo V. Gli edifici furono ampliati tra il 1617 ed il 1623 sotto Massimiliano I.
Tra il 1684 ed il 1688 Enrico Zuccalli costruì il palazzo di Lustheim come villa italiana per Massimiliano I Emanuele e per la sua prima moglie Maria Antonia d’Austria. Gli interni sono dominati dalla grande sala dei banchetti, posta proprio al centro dell’edificio. Sin dal 1968 ospita una collezione di porcellane di Meißen, seconda sola al Porzellansammlung del palazzo delo Zwinger di Dresda.
Il nuovo palazzo di Schleißheim fu costruito in stile barocco, in mezzo ai due precedenti edifici, tra il 1701 ed il 1719, da Enrico Zuccalli come nuova residenza per Massimiliano Emanuele poiché questi aspirava alla corona imperiale e quindi desiderava un qualcosa di più consono al suo nuovo stato. Dopo che l’Elettore ebbe perso per un po’ di tempo la Baviera in seguito alla guerra di successione spagnola, i lavori vennero fermati. Tra il 1719 ed il 1726, Joseph Effner ampliò l’edificio e lo rese uno dei più impressionanti palazzi barocchi. Importanti esempi di architettura barocca tedesca sono la grande sala, la grande galleria, l’ampio scalone, la cappella di Massimiliano ed i quattro appartamenti di stato. La galleria della pittura barocca, di proprietà della Collezione Statale di Pittura è in mostra in parecchie sale. Tra gli artisti citiamo Peter Paul Rubens, Van Dyck, Guido Reni, Luca Giordano, Guercino, Johann Heinrich Schönfeld e Josè de Ribera.
Monaco è una citta verde ed oltre ai parchi che abbiamo già menzionato vorremmo ancora aggiungere l’Englischer Garten, vicino al centro storico ed il moderno Olympia Park, costruito per i giochi olimpici del 1972 che, oltre ai vari edifici sportivi, contiene il memoriale agli atleti israeliani, caduti in un attentato terroristico durante lo svolgimento dei giochi. La città è ricchissima in musei e alcuni li abbiamo già citati. C’è ne sono per tutti i gusti e ogni viaggiatore potrà visitare quello che più lo interessa. Diciamo subito però che è praticamente impossibile, a meno che non si possa soggiornare per mesi in città, visitarli tutti. Si dovrà quindi, per forza di cose, effettuare una scelta prioritaria. Oltre a quelli già citati ci sentiamo di raccomandare ancora il Deutsches Museum, dedicato alla scienza ed alla tecnica, la Alte e la Neue Pinakothek, il museo egizio e, per gli appassionati di automobili, quello della BMW.
Monaco è la mecca dello shopping e la dannazione dei portafogli. Per coloro che, nonostante i mugugni dei coniugi, non riescono a dire di no a questa attività, consigliamo di visitare la Kaufingerstraße che si snoda tra la Marienplatz e la Haupbahnhof. Questa è la zona delle grandi catene internazionali, ma per coloro che sono più interessati a qualcosa di particolare è sufficiente infilarsi nelle vie laterali alla Kaufingerstraße per trovare decine di negozi pronti per essere esplorati. Chi invece cerca generi esotici puo trovarli nei negozi greci e turchi situati nella Goethestraße e nella Schillerstraße.

al famosa birreria Hoffbrau

Tra le tante manifestazioni cittadine vogliamo ricordare l’Oktoberfest, la più famosa festa della birra del mondo. Milioni di visitatori, molti dei quali provenienti dall’estero, partecipano annualmente a questa kermesse della birra dove, in questo periodo, i consumano milioni di ettolitri di questa bevanda. Questa festa ha, nel corso degli anni, perso un po’ del suo intento originario che era quello di ricordare le celebrazioni tenute per le nozze di Ludwig I. Ora la manifestazione si è trasformata in un grosso business che, intendiamoci, possiede ancora molto del suo vecchio fascino e che, comunque, sa dare agli amanti del genere tutto ciò che si aspettano.
Certamente che la descrizione di Monaco ci ha impegnati parecchio ed impegnerà parecchio anche il lettore e nonostante abbiamo cercato di utilizzare tutta la nostra diligenza, siamo certi di aver dimenticato qualcosa. Ci auguriamo che vorrete perdonarci qualche piccola dimenticanza e che, soprattutto, avrete la bontà di leggere tutto ciò che è stato scritto sulla metropoli, benché, a prima vista, possa sembrarvi pesante.

Dachau

Molto vicino a Monaco si trova Dachau che fu uno dei più tristemente famosi campi di concentramento nazisti. Non vogliamo parlare di questo luogo perchè qualsiasi cosa dicessimo sarebbe inopportuna ed inutile. Suggeriamo solamente di visitarlo e di considerarlo come memento di cosa possa essere capace di fare la follia umana.

Landshut

Dopo Dachau il viaggio ci porta a Landshut, posta sul fiume Isar al centro della Bassa Baviera. Per raggiungerla ci serviamo dell’autostrada A92 che, in settanta chilometri, ci porta alla meta. Fondata assieme al castello di Trausnitz, nel 1204, dal duca Luigi I, divenne residenza dei Wittelsbach già nel 1231 e nel 1255, quando la Baviera fu divisa in due, venne nominata capitale della Bassa Baviera.
Landshut è una città dove il tempo sembra essersi fermato, in cui il visitatore ha l’impressione di vivere in un’epoca oramai andata e dove qualsiasi cosa che possa contaminare l’atmosfera della cittadina sia volutamente tenuta a distanza. Da qualsiasi parte si inizi la visita del centro storico sarà sempre e comunque il posto giusto, in quanto non esiste qualcosa che sia superiore al resto in fatto di bellezza o di importanza. E’ tutto da vedere, ma siccome da qualche parte bisogna pur iniziare, propendiamo per il monumento che con il suo campanile torreggia su tutti gli altri edifici cittadini.
La chiesa di San Martino, infatti possiede una torre alta centotrenta metri ed è considerata la più alta del mondo, costruita interamente in mattoni. L’edificio della chiesa è a tre navate ed è stato menzionato per la prima volta nel 1392, anche se l’aspetto attuale è stato acquisito attorno al 1500. Possiede cinque portali, decorati con figure in terra cotta e l’interno esibisce un altare in arenaria del 1424, un coro del 1429 ed una Madonna con Bambino, del 1518, di Hans Leinberger. La tomba di Hans von Burghausen, l’architetto della chiesa, si trova nella parte sud dell’edificio.
Il municipio è stato creato da un insieme di diverse abitazioni e con l’aggiunta di una facciata neogotica da parte di Luigi II di Baviera. Parecchi artisti furono chiamati a decorare la Prunksaal, la sala principale dell’edificio. Il risultato è una serie di scene che illustrano il matrimonio, avvenuto nel 1475, tra la principessa Jadwiga di Polonia e l’ultimo duca della Bassa Baviera.
La Stadtresidenz si distingue per essere il primo edificio rinascimentale della Germania. Per la sua costruzione è stato preso a modello il palazzo Te di Mantova e, per questo motivo, è anche chiamato la casa italiana. La costruzione ebbe inizio nel 1536 su ordine di Luigi X. L’interno è ricco di pitture murali di Hans Bocksberger il Vecchio e alcune stanze contengono delle tappezzerie francesi del 1803.
La Spitalkirche era una delle due chiese principali della città. Costruita tra il 1407 ed il 1461, venne disegnata da Hans von Burghausen ed era originariamente legata ad un ospedale. L’edificio non viene più utilizzato come luogo sacro ma come centro di esposizioni temporanee ed altre manifestazioni. Le strutture originali dell’ospedale sono ancora presenti, ma sono chiuse al pubblico.
L’Etzdorf Palais è una splendida residenza con una magnifica facciata rococò, dipinta in rosa ed in bianco. Questo fu il lavoro dell’artista bavarese Johann Baptist Zimmermann. La costruzione venne realizzata nel 1745 per il barone Etzdorf. Purtroppo l’edificio non è aperto al pubblico, che si potrà comunque consolare con la vista delle splendide case gotiche, poste nelle immediate vicinanze.
Il museo delle sculture venne aperto nel 1998, alla base della collina su cui si trova il castello. Esso copre tutti gli aspetti della scultura, da opere grafiche e plastiche a tradizionali lavori scultorei in pietra, inclusi molti provenienti da tutte le parti del mondo. La mostra fu inizialmente aperta per ospitare le opere dello scultore tedesco Fritz König.

castello Trausnitz

Il castello di Trausnitz svetta alto sulla città dalla sua sede della collina. Costruito nel 1204 come residenza dei Wittelsbach, ospitò i duchi della Bassa Baviera dal 1255 al 1503. Il complesso presenta un’alta torre che domina l’intera struttura, una cappella con i suoi altari e le sue sculture, scale ed il cortile del castello con le sue arcate. Le camere, perfettamente restaurate, espongono mobili originali, tappeti e oggetti di uso comune ed una collezione d’arte con settecento cinquanta oggetti esposti.
Naturalmente nell’illustrare Landshut ci siamo limitati a citare i monumenti più prestigiosi e di cui si conosce a fondo la storia. Tuttavia la città è in grado di offrire ancora molti scorci d’autore. Come non visitare i due assi principali del centro storico: la Altstadt e la Neustadt o la Dreifaltigkeitplatz con le sue case dai diversi colori e dai frontoni dalle mille varietà. Insomma, Landshut è un luogo da esplorare a fondo, lasciandosi trasportare dall’atmosfera d’altri tempi che la permea e che finisce per diventare il leit motiv cittadino.


Landshut è molto nota in Germania per una particolare manifestazione chiamata Landshuter Hochzeit, durante la quale si rievoca il matrimonio avvenuto nel 1475 tra il duca di Baviera e Jadwiga, figlia del re di Polonia Casimiro IV.
Ogni quattro anni e per quattro settimane, da metà giugno a metà luglio la città si trasforma completamente dando luogo ad una kermesse medievale molto affascinante durante la quale si consumano ettolitri di birra, rigorosamente di Landshut il cui rigido disciplinare permette solamente l’uso di lievito, acqua, malto e luppolo. Ogni altro ingrediente è rigorosamente bandito. Più di duemila figuranti, vestiti da paggi, dame o cavalieri percorrono le strade della città vecchia, perfette come palcoscenico per una delle rievocazioni storiche più suggestive della Nazione Tedesca e non solo.

Regensburg

Lasciamo Landshut con la strada 15 ed attraversando il bel paesaggio bavarese giungiamo a Regensburg, la celtica Radsbona, posta alla confluenza dei fiumi Regen e Danubio La città è molto antica, infatti il primo insediamento risale all’età della pietra. Nel 179 d.C. i romani costruirono una fortezza, sotto il regno dell’imperatore Marco Aurelio, chiamata Castra Regina. Il forte venne costruito per la Legio III Italica e fu un importante campo situato pressappoco nel centro della odierna città vecchia. Purtroppo del passato romano è rimasto ben poco e quel poco è inglobato in altri edifici. La sua architettura medievale ci farà comunque dimenticare, in modo egregio, la mancanza di reperti romani.

Regensburg

Cominciamo quindi la visita con il suo monumento più imponente: la Cattedrale di San Pietro. Il massiccio edificio, costruito in mattoni, occupa il sito del forte romano ed è stato iniziato nel 1250 e terminato nel 1525, mentre il chiostro risale al periodo tra il 1514 ed il 1538.
La costruzione è in stile gotico, ma la cupola, posta sul transetto ed altre parti furono rimodellate in stile barocco nel XVII secolo e l’intera struttura venne, tra il 1828 ed il 1841, restaurata in stile neogotico su commissione di Luigi I di Baviera. Gli affreschi barocchi furono riposizionati e la cupola venne demolita, essendo stata sostituita da quattro volte a crociera. I campanili e le loro guglie furono costruiti tra il 1859 ed il 1869 e tre anni dopo, con il completamento del frontone del transetto, la cattedrale venne, dopo seicento anni di lavori, finalmente terminata. Il suo interno è particolarmente ricco e tra le opere che si fanno apprezzare desideriamo citare la Erminold Maria, un elemento del gruppo dell’Annunciazione che risale al cosiddetto Erminoldmeister il quale scolpì e dipinse, nel 1280, la figura di Maria e dell’angelo Gabriele che ride. La cappella di Tutti i Santi, nel chiostro della Cattedrale, fu costruita nel 1164 da mastri costruttori di Como come luogo di sepoltura per il Vescovo Hartwig II. Il suo interno è formato da tre absidi con affreschi risalenti ai tempi della sua costruzione. La maggior parte delle finestre istoriate furono installate tra il 1220 ed il 1230 e tra il 1320 ed il 1370, tuttavia quelle della facciata ovest furono completate solamente nel XIX secolo e nel 1968 vennero installate quelle del coro di sinistra, prodotte dalla mano del Prof. Oberberger che realizzò anche la finestra pentecostale del lato ovest del transetto nord e il lucernario in stile gotico. L’altare principale è in argento e fu costruito tra il 1695 ed il 1785. Sull’esterno dell’edificio si trova quello che in Germania è conosciuta come la Judensau che significa la scrofa ebraica. Si tratta dell’immagine di alcuni ebrei in contatto osceno con una scrofa. Ricordiamo che per la religione ebraica il maiale è una bestia immonda per cui la rappresentazione della scrofa a contatto con gli ebrei è chiaramente una forma di antisemitismo. Quella della Cattedrale di Regensburg ha il muso rivolto all’ex ghetto ebraico del Neupfarrplatz.


A nord ovest della Cattedrale è posta la Baumburger Turm, una torre del 1270, utilizzata, a suo tempo, come residenza nobiliare. La sua architettura è chiaramente nord italiana ed è la più significativa tra le venti torri rimaste delle sessanta originali. E’ ancora oggi utilizzata per scopi residenziali e fa parte del patrimonio dell’umanità dell’Unesco.
A nord di quest’ultima troviamo la Brückturm, una delle tre torri medievali dello Steinerne Brücke. Originariamente era a guardia all’entrata della città vecchia alla quale si arrivava attraverso il ponte. Di fianco alla torre troviamo il deposito del sale del XVII secolo.
Lo Steinerne Brücke è una delle più famose attrattive di Regensburg. Il ponte che attraversa il Danubio è un capolavoro dell’ingegneria medievale. E’ lungo circa trecentocinque metri e venne costruito tra il 1135 ed il 1146. Il ponte veniva tradizionalmente attraversato dai crociati durante il loro viaggio verso la Terra Santa.

E‘ giunta l’ora di concederci una pausa ed allo scopo approfittiamo della Wurstkuchl, la cucina delle salsiccia. Come sappiamo la Germania è famosa per i suoi insaccati e per le sue molteplici varietà di salumi che si possono trovare in molti luoghi. Regensburg è uno di questi e a dare prova della sua lunga tradizione troviamo, a sud del ponte che abbiamo appena visitato, la Wurstkuchl che risale al XII secolo. E’ stata per secoli la mensa dei lavoratori ed oggi è una popolare attrattiva per i turisti e non solo. Provare per credere.
Il vecchio municipio è posto esattamente nel centro città, nella Rathausplatz. Venne edificato nel XV secolo anche se la torre è di duecento anni più vecchia. La Reichsaal è il luogo dove la dieta del Sacro Romano Impero si riuniva tra il 1663 ed il 1806. Il municipio ospita il Reichstagsmuseum che documenta la storia dell’impero ed il suo significato per Regensburg
La Haidplatz è una delle piazze della città. E’ considerata una tra le più storiche e più radicate nelle tradizioni. Nel corso degli anni molti edifici sono sorti lungo il perimetro della piazza. Tra questi citiamo la Gasthof zum Goldener Kreuz, dove Carlo V conobbe Barbara Blomberg, la madre di Don Giovanni d’Austria ed il palazzo Thon Dittmer del XVIII secolo. L’area è oggi invasa da caffè, bar, ristoranti e negozi che mettono a disposizione tutto ciò di cui il visitatore ha bisogno. Periodicamente nella piazza vengono tenute le rievocazioni storiche di tornei e di duelli.
Se si cerca un luogo elevato dal quale godersi il panorama di Regensburg, allora la Dreieinigkeitkirche è il luogo che fa per noi. Questa chiesa luterana, situata vicino al Priorato Domenicano, possiede un campanile dalla cui sommità si gode di uno splendido panorama della città. Il biglietto di entrata alla chiesa serve anche per il cimitero con le sue riccamente ornate tombe e per il museo del tesoro. L’edificio è un vivido esempio di costruzione barocca.
Approfittiamo della vicinanza per visitare il monastero domenicano, uno degli edifici gotici più antichi della Germania. Il priorato fu fondato nel XIII secolo con la sua chiesa gotica dedicata a San Blasio. Quest’ultima presenta molti arredi gotici ed un portale con la statua del patrono. Uno dei suoi priori fu Sant’Alberto Magno, considerato uno dei maggiori eruditi d’Europa.
La Schottenkirche, posta vicina alla Jacobstor, fu costruita tra il 1150 ed il 1180 da monaci irlandesi. E’ un edificio particolarmente attraente con un’intensa scultura sul portale nord che mostra l’influenza dei fondatori. La chiesa è meglio conosciuta come St Jacob e, sebbene sia ancora in uso, non è più una chiesa monastica. L’interno presenta una buona collezione di statue e sculture diverse.
Il museo dell’equitazione venne aperto nel 1963 ed è posto in un’ala delle antiche scuderie. Possiede una vasta collezione di oggetti attinenti l’equitazione e una buona raccolta di carrozze e di articoli relativi.
L’ampio complesso di edifici che formavano l’antica abbazia di St Emmeram fu acquisito, nel 1812 dalla famiglia ducale dei Thurm und Taxis. Il monastero originale e altri edifici inerenti la chiesa furono costruiti tra il XII ed il XIV secolo e restaurati con cura. I visitatori possono entrare liberamente nel complesso abbaziale e visitare l’insieme tra cui la cappella funeraria con i suoi affreschi. Una sede distaccata del Museo Statale Bavarese è contenuta nel complesso e presenta una vasta collezione di arte decorativa. Molte delle maestose sale di rappresentanza del palazzo sono parimenti visitabili.
La Alte Kapelle è una magnifica chiesa posta a sud della città vecchia. E’ stata costruita sul sito di un’ancora più vecchia cappella carolingia. L’edificio attuale venne usato, per parecchi anni, come collegiata mariana. Presenta bianche pareti ed un tetto di tegole rosse e il suo interno possiede uno dei più incredibili altari maggiori in fatto di ornamenti con inserti in marmo ed oro.
La Neupfarrkirche è la chiesa protestante principale della città e si trova ad ovest del centro storico, nella Neupfarrplatz, sul luogo di una vecchia sinagoga. L’edificio va visitato per la sua unica navata esagonale.
Il Document Neupfarrplatz è un museo unico che porta indietro i visitatori di duemila anni. I resti del campo militare romano, conosciuto come Castra Regina, furono infatti scoperti nel 1995 durante scavi di sistemazione della piazza. Assieme al campo fu anche rinvenuta una parte del quartiere ebraico. I visitatori oggi possono scendere nel museo per visitare i possenti resti, inclusa l’abitazione di un ufficiale romano e quello che rimane di una sinagoga nella parte ebraica.
L’Herzogshof è un antico palazzo ducale, costruito in stile romanico e situato nella Alter Kornmarkt. Funse da residenza sin dal VI secolo, anche se l’edificio attuale risale al 1200. Oggi la costruzione viene utilizzata come centro culturale ed è collegata alla Römerturm, dell’epoca carolingia, da un passaggio coperto. La torre veniva utilizzata come deposito del tesoro.

Un altro museo della Cattedrale è quello chiamato Diözesanmuseum St Ulrich. Qui sono esposti tutti gli oggetti ed i tesori collezionati dalla Cattedrale. E’ attualmente localizzato nell’antico e bel edificio religioso di St Ulrich che fungeva da chiesa di corte e parrocchiale. Oggetti di particolare pregio sono i bastoni di St Wolfgang e di St Emmeram, un romanico battacchio a forma di testa di leone ed un altare della Vergine, creato dall’Altdorfer.
L’edificio del Nierdermünster è presentemente la chiesa parrocchiale della città di Regensburg ed è situata in prossimità della cattedrale. Sostituì in questo ruolo St Ulrich che, come abbiamo visto, oggi contiene il museo diocesano. Il Nierdermünster è un’ampia costruzione romanica con due campanili. Fu originalmente edificata come collegiata per donne di rango nobile. L’interno, rimodellato in stile barocco, presenta molti affreschi del XII e XVI secolo. Sotto all’edificio, risalente al XII secolo, si sono trovati i resti di costruzioni romane.
Il museo di storia della città è situato nella Dachauplatz nell’ex convento dei Minoriti. Il museo copre la storia di Regensburg e di questa parte della Baviera Orientale. Argomenti come cultura, arti, artigianato e religione sono trattati attraverso collezioni e reperti, con particolare accento sulle origini romane.della città e la vita nel medioevo. Re Massimiliano II di Baviera possedeva una residenza in città così che, durante le sue visite, poteva risiedere ed intrattenere i suoi ospiti. La dimora è conosciuta come la Königliche Villa e fu costruita nel 1854 nel piccolo parco che di affaccia sul Danubio, a nord della città vecchia. Purtroppo la villa non è aperta al pubblico per cui è visitabile solamente esternamente.
In Regensburg ci sono moltiplici opportunità di fare acquisti, in particolare il centro medievale è la zona giusta per spendere i soldi onestamente guadagnati. In più, chi ha parzialmente superato la mannaia dei negozi del centro storico ed ha ancora un po’ di riserva aurea, potrà esaurirla definitivamente nei due centri commerciali chiamati Donaueinkaufzentrum e Regensburg Arcaden.
Tra le manifestazioni che hanno luogo regolarmente citiamo il Regensburger Dult, un festival cittadino che si tiene a fine di agosto e la Bürgerfest, un altro festival che si celebra ad anni alterni in un fine settimana estivo.

Straubing

Terminata la visita lasciamo la città con l’autostrada A3, in direzione sud est, che percorriamo sino a Straubing. Posta sul Danubio, fu un’importante base di appoggio romana, chiamata Sorviodurum. Dopo la caduta dell’impero romano, il luogo divenne un centro di un insediamento dei Bavari che chiamarono la città Strupinga che, con il tempo, si trasformò in Straubing.
Cominciamo la visita del centro storico con la Stadtturm. Alta sessantotto metri, domina con la sua altezza la Theresienplatz. La sua sommità è coronata da un gruppo di guglie verdi e su di un lato è posto un orologio. La torre è aperta al pubblico e dalla sua cima si ha una vista fantastica sulla città e sulla foresta bavarese.
La chiesa di San Giacomo è posta a sinistra della torre che abbiamo appena visitato ed è un edificio a tre navate. Costruita tra il 1400 ed il 1590, è una chiesa a sala con un un soffitto a volta veramente impressionante. Nelle cappelle laterali si possono notare delle splendide vetrate tra cui quella di Mosè, del 1490. Un dipinto di una Madonna con Bambino di Hans Holbein si trova nella cappella dei calzolai.
Il Gäubodenmuseum, nella Fraunhoferstraße ospita una collezione di oggetti storici scoperti nel 1845. E’ famoso per la sua raccolta di artefatti romani, certamente una delle più importanti della Germania. Possiede molti oggetti militari romani provenienti dal forte che si trovava nelle vicinanze e reperti medievali di arte ed artigianato bavarese.
La Karmelitenkirche è una delle chiese principali di Straubing e fu disegnata da Hans von Burghausen, mentre il suo interno barocco venne progettato da Wolfgang Dientzenhofer. La chiesa contiene le tombe della locale famiglia ducale e di Albrecht II che fu il presidente della corte cittadina.
La chiesa di Sant’Orsola fu costruita tra il 1736 ed il 1739 dai famosi fratelli Asam che già abbiamo incontrato in Monaco di Baviera. Fu l’ultimo edificio che essi costruirono e decorarono assieme. La costruzione, che appartiene ad un vicino convento, è ricca di stucchi e di affreschi e possiede una statua di San Carlo Borromeo e di Sant’Ignazio da Loyola, disegnate da Egid Quirin, uno dei due fratelli Asam.


Il castello, che dalla sua posizione domina il Danubio, venne edificato tra i secoli XIV e XV ed è stato perfettamente restaurato. Attualmente ospita il museo dei duchi di Straubing che tratta essenzialmente il castello stesso e la città. Espone una collezione di Rudolph Kriss sulla religione europea ed altri oggetti religiosi.
L’ultimo monumento che visiteremo nella cittadina di Straubing è la cappella di Agnes Bernauer, posta nel cimitero della chiesa di San Pietro. La struttura fu costruita da Albrecht III per la moglie Agnese che sposò in segreto essendo lei non di nobili origini. Durante una sua assenza dalla città, il duca regnante fece processare Agnes Bernauer per stregoneria e, condannata, fu annegata nel Danubio. La piccola cappella presenta un epitaffio a lei dedicato con un suo ritratto.

Deggendorf

Ci spostiamo ora a Deggendorf, dove prendiamo la provinciale che ci porterà a Regen. Con questa cittadina si entra nel parco naturale del Bayerischer Wald, magnifica zona boscosa al confine con la Repubblica Ceca. Il posto è un incanto e al proposito desideriamo suggerire al visitatore di effettuare una visita approfondita di questa regione. I paesini che si incontrano durante i vari percorsi sono deliziosi. In particolare citiamo il borgo chiamato Bodenmais che colpisce il visitatore con il suo aspetto fiabesco. Cascate di fiori strategicamente disposte conferiscono al villaggio un’eleganza straordinaria. La città è anche la culla della cristalleria e del vetro e innumerevoli negozi sono a disposizione dei visitatori per gli irrinunciabili acquisti.
Tuttavia il Bayerischer Wald non offre solo paesini incantati, ma anche montagne, boschi, vallate, laghetti e torrenti. Una delle cose che più affascina il turista è percorrere le strade panoramiche che intersecano il parco e fermarsi nei punti panoramici per godersi le vedute mozzafiato di questo lembo di terra. Se si ha tempo a sufficienza consigliamo di effettuare delle rilassanti passeggiate nel bosco, dove, con un po’ di fortuna si riuscira a scorgere cervi, cerbiatti e daini al pascolo. La prima volta che noi siamo stati in questa zona il muro di Berlino non era ancora crollato e pertanto il confine con la Cecoslovacchia era piuttosto controllato. Mi ricordo che abbiamo visitato una cittadina , tagliata in due dalla frontiera. Dalla parte tedesca le abitazioni erano occupate praticamente sino alla linea di demarcazione, mentre dalla parte ceca erano state evacuate per almeno un centinaio di metri dalla frontiera. Tutto questo ci ha dato un senso di oppressione e di squallore indescrivibile. Mentre dalla parte tedesca c’erano fiori e case ben tenute, dalla parte della Cecoslovacchia c’erano solo grigiore e tristezza.
Poiché l’area del parco è piuttosto estesa e i luoghi interessanti, sia dal punto di vista naturalistico che culturale sono parecchi e ci è impossibile elencarli tutti, consigliamo, prima di inoltrarsi nella zona, di recarsi al centro informazioni del parco, siti sia in Neuschönau che nella Ludwigsthal.

Elenco  città e strutture di sosta

Località Indirizzo struttura Coordinate Lat – Long
Vaduz Parking Rheindamstadion, Rheinstrasse, Vaduz 47.13725  – 9.51093
Triesenberg Gänglesee, Valünastrasse, 28, Steg

 

47.10756  – 9.57711
Garmisch Partenkirchen Alpencamp am Wank, Wankbahnstraße, 2,  Garmisch Partenkirchen 47.50568  – 11.10748
Bad Tölz An der Isarpromenade, Königsdorfer Straße, Bad Tölz 47.76269  – 11.55099
Monaco di Baviera Parking Olympiapark, Sapporobogen, Monaco 48.17521  – 11.54329
Dachau Non sono segnalate strutture di sosta

 

Landshut Landshutter parking, in Landshutter Dult, Landshut 48.530556 – 12.145000
Regensburg Parking am Donau, Am Europakanal, 21,

 

49.02749  – 12.0929
Straubing Am Freibad,  Kotaustraße, 12, Bogen

 

48.90803  – 12.68764
Bodenmais Non sono segnalate strutture di sosta

 

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