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Decalogo del (pessimo) camperista

da Cristiano Fabris
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Lo so, con questo articolo qualcuno si sentirà toccato in prima persona, ma definiamo bene chi sono i camperai e i camperisti. I primi sono possessori di camper e volutamente non rispettano né le regole né il lavoro altrui quando sono nelle soste a pagamento. I secondi sono anche neofiti, ma hanno tutta la curiosità di sapere, imparare, conoscere e confrontarsi con il vero camperista. Negli ultimi due anni, complice forse l’aumento di camper in circolazione, ho collezionato diversi episodi imbarazzanti che vi racconto nelle prossime righe creando una sorta di decalogo del pessimo camperista. Non importa che condividiate o meno il mio pensiero, è importante capire in quale direzione sta andando il turismo open air e per quale motivo, spesso i camper non sono i benvenuti.

La Sosta
“Ho già speso tanti soldi per il camper, non li spendo certo per sostare”. Con questa frase un camperista a Levanto (GE) mi risponde quando gli faccio presente che c’è divieto di sosta e non perchè siamo brutti e sporchi, ma solo per esigenze di viabilità. Il suo mega motorhome con il culone piazzato in mezzo alla via, crea problemi alla viabilità. Chi mi conosce sa che rispondo a tono: se non hai soldi per la sosta, compra un camper più economico, così hai i soldi per la sosta. Siate rispettosi degli spazi altrui, del bene comune e in ogni caso siete ospiti non padroni di casa.

Un euro
Questo è il costo che un agricampeggio nel centro Italia faceva pagare la corrente solo la notte. Si avete capito bene, perchè di giorno la corrente era gratuita avendo ben 50 posti camper tutti coperti con i pannelli solari. Immaginate la comodità di avere l’ombra dal sole, il riparo in caso di pioggia e la corrente gratuita durante il giorno (ovvio se c’era il sole). Ebbene ho visto camperai alzarsi alle 6 del mattino per staccare la corrente e dichiarare di non averla utilizzata. Ripeto un euro! Il prezzo di un caffè!

Hai scoperto l’acqua calda
Non ho mai capito perchè far pagare l’acqua calda delle docce, sino a quando una sera in un’area sosta in Abruzzo, assistetti a questa scena: un camperista vendeva i gettoni doccia forati con legato un filo da pesca. Facciamo una premessa: per la doccia calda occorreva acquistare un gettone da 50 centesimi per 6 minuti di doccia calda (diciamo più o meno la lettura di quest’articolo). Un genio incompreso pensò di forare i gettoni mettere un filo da pesca, pensando di poter riprendere il gettone. Peccato che una volta che il gettone cade nella gettoniera, la ghigliottina all’interno blocca la ripresa del gettone e inizia l’erogazione dell’acqua. Risultato? Le docce erano rotte due giorni su tre. Non di meno imbarazzante vedere bacinelle di acqua calda prelevata ai bagni, per poi riempire il serbatoio delle acque bianche e fare la doccia in camper, senza accendere il boiler e risparmiare il gas. Ma dico, e risparmiare ad esempio sulle sigarette o caffè, riducendoli?

Signora, i limoniiiii!
Capita spesso di fermarmi in Strutture all’interno di poderi agricoli o aziende agricole. Mi trovato in Puglia l’estate scorda in una area camper in riva al mare. Tra le piazzole c’erano piantine di basilico e di limoni. Una sera, sapete quando tutto si silenzia, ci sono solo le luci in veranda accese, la bici o il triciclo appoggiati all’albero e lei la signora dei limoni che gironzolava silenziosamente per diverse sere. Il giorno della partenza nel garage del camper, c’era una cassetta intera, ripeto una cassetta intera insieme a diverse piantine di basilico. E quando feci notare che non era un comportamento corretto, la risposta fu: “il bello del campeggio è condividere“. Credo che la differenza tra condividere e appropriarsi in modo indebito non fosse ben chiara alla signora.

A me che prezzo mi fai?
Non so voi, ma io ho già il pelo dritto al raddoppio del pronome nella stessa frase: semmai “A me che prezzo fai!”. Fatta questa premessa, la frase nasce dopo che il titolare della Struttura comunica il costo del soggiorno, come se fossimo al mercato di frutta e verdura. A volte la mia espressione parla di più della mia bocca e mi sono sentito dire “Beh domandare è lecito, rispondere è cortesia“, quindi fammi comprendere il ritegno, l’educazione, il rispetto per il lavoro altrui, non contano nulla. Siamo rimasti alle scuole elementari, non sono sull’uso dei pronomi, ma anche sulla regola base: non puoi chiedere tutto quello che ti passa per la mente.

La cacca di Fido e la pipì del bimbo
Non riesco a capire per quale motivo, se hai un cane e un figlio, tutto è permesso in nome dell’amore che nutriamo per gli amici a 4 zampe o per i più piccoli. Primavera 2021, ero in un campeggio in Abruzzo e il vicino di piazzola puntualmente ogni mattina alle 6 apriva la porta del caravan e mandava il cane in giro a fare i bisogni. Lascio a voi immaginare quando il bisogno lo fece nella veranda di una tenda di motociclisti tedeschi: fui svegliato dalla discussione e il risultato fu che i proprietari del campeggio per il mese di luglio e agosto da quest’anno hanno posto un limite alle piazzole con animali, in un luogo separato e con un costo per l’animale. Non meno sgradevole il fatto che in campeggio nel Veneto, il vicino di piazzola fece fare pipì al bimbo in piazzola a ridosso di BLU. Per carità, non vi è alcun problema se capita per strada, ma sei un campeggio, con i bagni per i più piccoli, con un camper nuovo e dotato di tutti i confort, non mi sembra un messaggio corretto di convivenza, dire a tuo figlio “falla in piazzola, tanto è solo pipì“. E Santa Prostata “solo pipì”? Perchè volevi fare anche altro in piazzola?

Sono arrivato sabato
Ripetiamo insieme se ti fermi solo il sabato, vuol dire che venerdì e domenica non sei in piazzola. In ogni caso se arrivi il venerdì sera in una Struttura e usi tutti i servizi sino alla domenica pomeriggio, come minimo vuol dire che hai dormito due notti. La scena più divertente è vedere la domenica pomeriggio, saldare il soggiorno solo per il sabato, negando di essere arrivati il venerdì sera. Già perchè spesso chi è di turno in Reception alla sera, non è lo stesso che c’è il pomeriggio e si pensa erroneamente che le due persone non si parlino tra loro

Siamo alla canna dell’acqua
Acquatravel commercializza un bellissimo e pratico kit per il carico dell’acqua e tra l’altro essendo amici di cristiano c’è pure lo sconto del 10%. Ora vorrei capire per quale motivo in un’area camper nelle Langhe, rubare la canna dell’acqua e farlo in maniera incauta sotto le telecamere di sorveglianza.

Il triangolo no, non l’avevo considerato
Usando la caravan, nonostante abbia una batteria di Litio Italia , mi collego alla corrente elettrica nelle aree camping. Capisco l’emergenza della situazione, ma collegare una multipla sulla colonnina elettrica perchè così di paga solo un attacco di corrente a fronte di utilizzare due camper, mi sembra alquanto sciocco. Anche perchè non sempre l’unico attacco di corrente regge le utenze e i consumi di due camper. Un po’ come dire Lui, non sempre riesce e soddisfare due Lei, quindi, il Triangolo no!

Tesoro, mi si sono ingranditi i bambini
Alcune Strutture indicano le tariffe per i ragazzi sino all’età di 12-14 anni e i bambini 8-10 anni. Chissà come mai dopo il soggiorno i ragazzi in modo inspiegabile crescono di due o tre anni. Entrano in campeggio che non vanno ancora alla scuola primaria e magicamente escono che sono pronti per le scuole superiori. E per lo stesso principio, al momento della registrazione l’equipaggio era composto da quattro persone e durante o a fine vacanza si scopre che l’equipaggio è composto da cinque persone “a ci eravamo scordati del cuginetto”.

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1 commento

gianni Maggio 16, 2022 - 7:07 am

Anche a me è successo di notare comportamenti incivili per nulla consoni all’etica plein air e ne riscontro il tendenziale aumento in parallelo a quello delle vendite di mezzi ricreazioni. A contribuire è anche l’inadeguatezza degli impianti e sopratutto quella di alcuni conduttori troppo spesso improvvisati e per questo impreparati ad assolvere in modo adeguato allo scopo il compito dell’operatore turistico e nello specifico anche diell’operatore ecologico . Non mi risulta che esistano corsi abilitanti per gestire aree sulle quali sono svolte attività a così diretto contatto con la natura e il territorio. Spesso, molto spesso, sono proprio i gestori a dare per primi il cattivo esempio non rilasciando le ricevute fiscali a fronte del pagamento per la permanenza sottintendendo con questo gesto d’inciviltà la licenza di farsi tutti i fatti propri.

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