La festa dei serpari si svolge a Cocullo (AQ) il 1° maggio in onore di San Domenico Abate, ma di origini antiche riconducibili al rito pagano di venerazione della dea Angizia,
La prima fase della festa consiste nella ricerca e nella cattura dei serpenti, tutti rigorosamente non velenosi, che cominciano ad essere raccolti quando inizia a sciogliersi la neve, da persone esperte dette serpari. Queste osservano le stesse tecniche dei serpari antichi anche se allora i rettili venivano posti in recipienti di terracotta, ora in cassette di legno.
La festa ha inizio con la folla che incomincia a tirare con i denti la campanella della cappella di San Domenico, all’interno della chiesa omonima. Secondo la tradizione, questa cerimonia servirebbe a proteggere i denti dalle malattie che li potrebbero affliggere. Dal 2009, causa terremoto e danneggiamento del santuario, si tira la campanella della parrocchia della Madonna delle Grazie.
A mezzogiorno, dopo la Santa Messa, fatta uscire dalla porta della chiesa, inizia la processione della statua del santo invasa dalle serpi catturate nei giorni prima. Parte dalla chiesa di San Domenico e prosegue per le stradine del centro storico.
Ai fianchi della statua del Santo, due ragazze vestite con abiti tradizionali, portano sulla testa un cesto contenenti cinque pani sacri chiamati ciambellani in memoria di un miracolo che fece san Domenico, anche se la Giancristofaro ipotizza con più probabilità che la ciambella somigliando a un serpente attorcigliato, derivi da questo simbolo ormai cristallizzatosi della festa per il santo. Questi pani vengono donati per antico diritto ai portatori della Sacra Immagine e del gonfalone.
Al termine della festa, la statua è riportata in chiesa, si assiste allo sparo dei mortaretti, si mangiano i pani sacri, i rettili vengono riportati al loro habitat naturale dai serpari.
Info: https://comune.cocullo.aq.it/
A cura di Roberto Serassio