Il 16-17 e 23-24 marzo torna a Fossombrone (PU) il classico appuntamento che esalta un prodotto d’eccellenza della Valle del Metauro e mette in mostra le bellezze dell’antica Forum Sempronii. C’è chi consiglia di utilizzarlo fresco e chi appena scottato in padella. Chi lo trova irresistibile sulle tagliatelle e chi invece preferisce abbinarlo ad una frittata o “spolverarlo” sopra delle scaloppine fumanti.
In qualsiasi salsa lo si declini, il Tuber Albidum Pico, più noto come Marzuolo o meglio ancora come ìl Bianchetto, tornerà ad essere il re indiscusso della Valle del Metauro la quarantesima edizione della Mostra del Tartufo Bianchetto, prodotto DOP della Regione Marche e riconosciuto quindi dall’Unione Europea per l’origine e il procedimento di lavorazione.
Dopo il successo delle edizioni precedenti, l’edizione 2024 è pronta a tornare tra animazione, cultura, degustazioni, stand ed eventi sportivi, tanti appuntamenti che per due week end vedranno l’antica Forum Sempronii al centro dell’attenzione.
Il tartufo bianchetto ha una scorza liscia e chiara, le sfumature del rivestimento vanno dall’ocra chiaro fino all’arancio scuro a seconda del periodo di maturazione e del territorio in cui viene raccolto. La gleba è invece chiara, con venature, tendente al bianco quando il fungo sotterraneo è giovane e più rossastra a maturazione avanzata. L’aspetto della scorza, al contrario di altre tipologie di tartufi, è piuttosto liscio.Il periodo di raccolta e commercializzazione del tartufo bianchetto va dal 15 gennaio al 15 aprile. I terreni che accolgono con più favore questa tipologia di tartufo si trovano sia in zone costiere che marittime con pinete e terreni acidi e sabbiosi, sia in zone con un clima più montano e fino ai 1000 metri sopra il livello del mare. Il tartufo bianchetto è definito “rustico” in quanto ha un prezzo più accessibile rispetto al bianco o al nero pregiato ma questo non ne pregiudica la qualità. Nonostante il prezzo inferiore, infatti, è capace di rendere speciale anche la ricetta più semplice con il suo aroma caratteristico capace di insaporire anche l’insalata o il brodo più casereccio.
Info: https://www.facebook.com/tartufobianchetto/
A cura di Roberto Serassio