I minivan sono uno dei trend più attuali: per i più giovani – camperisticamente parlando – potrebbero sembrare la novità delle ultime stagioni. In realtà da sempre affiancano i camper, anzi sono stati proprio i furgoni camperizzati a precedere i moderni autocaravan pannellati di oggi. Oltre agli immortali e osannati modelli Volkswagen, chiamati spesso con nomignoli che hanno sostituito il nome ufficiale nell’uso corrente, come “Bulli” ad esempio, anche altre case automobilistiche (ricordiamo la Citroen con la Dyane furgonetta e alcuni modelli della Renault) si cimentarono nell’esercizio. Pochi sanno che anche Fiat, sul finire degli anni settanta, tentò la strada del veicolo camperizzato partendo dalla base del mitico Fiorino che fu commercializzato con il nome di “Fiorino Ognitempo”.
Il modello era allestito da una azienda specializzata nella preparazione camper, la Policamper di Spilamberto (MO), tutt’oggi esistente, che realizzava questa simpatica furgonetta sulla base del Fiorino Combinato, quello con cassone posteriore chiuso e vetrato. Il motore era quello della 127 Fiat seconda generazione, il 1.050 cc a benzina (cui era affiancata anche la versione diesel da 1.300 cc).
Da notare gli allestimenti che oggi farebbero sorridere nella loro essenzialità, di fatto accessori da campeggio che in qualche modo (peraltro pregevole a guardare i dettagli) venivano montati sul Fiorino, come il piano cottura a due fuochi pieghevole nel portellone destro posteriore o le tante tasche (nel portellone o interne) destinate a piatti, accessori per cucina o quant’altro. Fa tenerezza, rispetto ai circuiti di oggi, la tanica orizzontale con il tappo a beccuccio come rubinetto per l’acqua, con scarico … a terra!
Oggi, nella migliore delle ipotesi, chi usasse un sistema del genere si beccherebbe una denuncia per inquinamento, un verbale con multa dalla polizia locale e, peggio, una “fustigazione” digitale sui social con corollario di commenti al veleno. Noi preferiamo immaginare questo simpatico Fiorino sulle strade della Grecia (la prima meta di milioni di noi diversamente giovani in quegli anni), con l’equipaggio dotato di pantaloni a zampa di elefante, chitarra d’ordinanza e tanti progetti per il futuro … si poteva ancora sognare, allora!