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L’alpeggio si pratica dalle quote di circa 1.000 metri di altitudine fino a un massimo di circa 2.300-2.500 metri. Questi sistemi zootecnici alpini rappresentano un esempio di integrazione armonica tra vocazione territoriale e processi produttivi: nei secoli hanno permesso di utilizzare le produzioni foraggiere locali, generando i tipici paesaggi montani caratterizzati dalla presenza di una estesa superficie a pascolo. La pratica dell’alpeggio ha anche una funzione ambientale molto importante, per la salvaguardia del paesaggio e della biodiversità, senza dimenticare la funzione di contrasto al dissesto idrogeologico.
La stagione dell’alpeggio, cominciata a giugno come vuole la tradizione, termina a settembre nelle valli del Trentino con la “Desmontegada”, vero momento di festa per i piccoli paesi di montagna e per il Gruppo Formaggi del Trentino che presenta tutte le sue specialità. Mucche e capre vengono addobbate a festa con fiori e fiocchi colorati, sfilano per le vie dei borghi e raggiungono le loro dimore invernali, accolte dalla folla. I bovini che vengono portati all’alpeggio ogni anno, in Trentino, sono circa 17.000, di cui 9.000 da latte. Sui 50 mila ettari circa dei pascoli trentini sono presenti circa seicento malghe, di cui 350 attive. In 160 di queste sono presenti vacche da latte e in un centinaio di esse la trasformazione casearia avviene direttamente sul posto. I “formaggi d’alpeggio” sono prodotti sia in malga sia nei caseifici di fondovalle: non cambia la materia prima, produzione di latte limitata e preziosa derivante da quest’antichissima pratica zootecnica.
Con il latte d’alpeggio si producono formaggi con aromi e sapori inconfondibili. Nel rispetto dei metodi di produzione tradizionali, viene lavorata una materia prima di altissima qualità. Le mucche sono tenute al pascolo in un ambiente ideale, i prati di montagna trentini, alimentate con foraggi ricchi di essenze foraggere pregiate.
La produzione dei formaggi di malga realizzati dal Gruppo Formaggi del Trentino conta circa 10.000 forme l’anno. Protagonista è il Trentingrana “di malga”, variante d’alpeggio del noto Trentingrana che si contraddistingue al palato per le importanti note erbacee e le sensazioni di caramello.
Tra i formaggi della linea Sapori di Malga, garanzia di un vero prodotto da latte d’alpeggio, spicca invece il Puzzone di Moena DOP di Malga, prodotto con latte proveniente da malghe situate sopra i 2000 m di altitudine e presidio Slow Food, stagionato per almeno di 120 giorni. Seguono il Vezzena del Trentino di Malga, proveniente dal Monte Baldo, dove le mucche si nutrono con i preziosi fiori ed erbe del cosiddetto “giardino botanico d’Europa”. Anche il Primiero Fresco di Malga fa parte della stessa linea, derivato dal latte delle malghe alte del Primiero e del Passo Rolle, una su tutte la nota Malga Rolle ai piedi del Cimon della Pala. E ancora Formae Val di Fiemme di Malga, un formaggio dal sapore intenso, con odore caratteristico forte, prodotto con latte delle malghe della Val di Fiemme; Cuor di Fassa di Malga, caratterizzato da aromi e sapori decisi, è un formaggio a pasta semidura con crosta umida, realizzato con latte delle malghe della Val di Fassa. Infine Val di Sole Dolce di Malga, tipico del Trentino Orientale e preparato con latte delle malghe dell’Alta Val di Sole e del Tonale.