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Il palio di Buti

da Redazione
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La prima domenica di gennaio successiva alla festa di Sant’Antonio Abate, si svolge il Palio delle Contrade di Buti (PI), uno dei Palii a cavallo più antichi d’Italia. Anche se la prima edizione del Palio risale al 1961, questa festa ha le sue radici nel XVII Secolo, quando il 17 gennaio in occasione dei festeggiamenti di Sant’Antonio Abate, protettore degli animali, venivano benedette le stalle del paese.
La giornata del Palio inizia con la Santa Messa dei Cavalli seguita dalla tradizionale colazione a base di trippa e vino nei quartieri del borgo. A metà mattina tutte le contrade sfilano per il paese, fino a raggiungere il sagrato del Duomo dove vengono benedetti i cavalli che correranno il Palio. Intorno alle 14,00 iniziano le corse, lungo un percorso di circa ottocento metri in leggera salita. La gara si disputa in tre distinte partenze, denominate “batterie”, ovvero singole gare alle quali partecipano i cavalli delle sette contrade divisi in gruppi. I vincitori delle tre batterie disputano la finale.


Durante i giorni precedenti al Palio, in ognuna delle chiese che rappresentano le contrade, viene celebrata una messa seguita da una cena a base di specialità locali. Nei giorni della festa, per tutte le vie del paese è possibile degustare la “trippa alla butese”, il piatto tipico di Buti preparato a base di trippa di manzo cotta con odori, carne macinata e pomodoro.
I festeggiamenti durano due settimane e la cena che segna l’inizio del Palio è quella del venerdi della prima settimana, dove i capi contrada ed altri componenti, più di cento persone, danno l’avvio ad una serie di celebrazioni e rituali che tutto il paese vivrà con intensa emozione ed entusiasmo. La domenica mattina, dopo la messa delle ore undici, la contrada vincitrice del palio del precedente anno, consegna il cencio alla Pievania e successivamente sul sagrato della chiesa vengono estratte le batterie dei sette cavalli sfidanti, tre per ogni corsa più quella finale. Durante tutta la settimana il il piccolo paese festeggia con riti religiosi e pagani l’avvicinarsi della sfida. Ogni sera una contrada celebra la messa nella propria chiesetta alle ore ventuno e dopo il rito religioso si dà inizio ad un succulento banchetto di buon auspicio a cui parteciperà tutto il paese. E’ questa la prima sfida che si lanciano le contade: dimostrare quale è stato il banchetto più ricco.


Ogni cavallo con il rispettivo fantino apre l’inizio della scena preparata dalla contrada, alla quale partecipano bambini, uomini e donne in costume rappresentando momenti importanti della storia del paese di Buti. La sfilata, dopo aver percorso le strade del paese, si conclude davanti al sagrato della chiesa dove vengono benedetti i cavalli non solo del palio ma di tutta la zona, come avveniva secoli fa. In questo luogo il fantino riceve la nomina ufficiale di cavaliere della contrada con la consegna della casacca e del berretto dei rispettivi colori. Alle due del pomeriggio tutto il paese si dispone lungo il percorso, sventolando le sciarpe e le bandiere della propria contrada e alle tre si dà inizio al grande momento che terminerà dopo circa due ore a seconda delle dinamiche di gara. Alla fine solo i colori di una contrada rallegreranno le strade del paese con i festanti contradaioli, il cavallo e il fantino che sono stati capaci di rendere il sogno realtà.

a cura di Roberto Serassio

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