A cura di Roberto Serassio
Per noi umani è indispensabile sapere e poter comunicare e questo è tanto più vero oggi che le relazioni internazionali si sono intensificate.
Uno dei modi più efficaci per ottenere una buona comunicazione, scevra da malintesi, è padroneggiare almeno una lingua straniera. Le varie applicazioni per gli smartphone, seppur utili per fornire alcuni rudimenti delle lingue, non sono certamente sufficienti per imbarcarsi in una conversazione un po’ più erudita della semplice ordinazione di pietanze al ristorante.
L’esigenza di conoscere almeno una lingua straniera non è limitata alle future generazioni ed ai giovani, ma comprende le persone di tutte le età, specialmente di quelle che si spostano sovente sia per lavoro che per turismo, camperisti compresi.
Leggendo sui vari forum, in particolare su quelli dedicati al turismo itinerante, ho notato una certa reticenza, da parte di alcune persone, ad imparare una nuova lingua.
Penso che questo sia un errore perché il non poter comunicare in modo adeguato sottrae al viaggio alcuni dei suoi vantaggi più significativi, tipo la conoscenza in profondità della cultura, della mentalità, degli usi e costumi del Paese estero che si sta visitando.
Con quello che costano oggi i viaggi è senz’altro meglio far fruttare l’investimento in modo totale.
Consci del problema la IALCA, con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri, l’ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo, Roma Capitale e il British Council organizzano per venerdì 20 ottobre 2023 la quarta edizione del Salone delle Lingue, un’iniziativa atta a far conoscere ad un pubblico di tutte le età i molteplici percorsi delle lingue all’estero.
La manifestazione si terrà presso lo spazio WEGIL di Roma, in Largo Ascianghi, 5 nel cuore di Trastevere e vedrà la partecipazione di scuole linguistiche della Gran Bretagna, Irlanda, Malta, Stati Uniti, Canada, Australia, Nuova Zelanda e Spagna che illustreranno il clou e l’originalità della propria offerta, alternandosi in un ricco programma di eventi, talk e workshop con i protagonisti dell’istruzione e rappresentanti di istituzioni straniere, all’insegna della promozione dell’apprendimento delle lingue, oramai indispensabile a tutti.
Un panorama variegato sulle destinazioni offerte proporrà diverse opportunità e modalità di orientamento per studiare all’estero, con possibilità di alternanza studio-lavoro nel luogo prescelto. In palio, tra i visitatori, l’estrazione di diverse borse di studio per un corso di lingue all’estero: per partecipare basta registrare la propria presenza sul sito al link https://www.ialca.it/iscrizione-salone-delle-lingue/.
In uno dei dibattiti in cui ho partecipato ho sentito un collega camperista affermare che non si può pretendere che una persona di una certa età si metta di buzzo buono per imparare una lingua straniera. Perché no? Se un camperista, anche di età avanzata, ha ancora lo stimolo di programmarsi un viaggio all’estero, perché non dovrebbe avere lo stimolo anche di approfondire la sua cultura?