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Riportiamo alcune riflessioni riportate in una mail dedicata ad altri aspetti ma che ci sembra siano perfettamente calzanti anche per il settore camper e il turismo in genere.
Secondo alcune ricerche dell’autorevole “Global Happiness Report” di Ipsos, gli italiani sono più felici adesso di quanto non lo fossero prima della pandemia. Un balzo in avanti non indifferente: il 62% della popolazione, rispetto al 57% di prima.
Un balzo in avanti legato, secondo Roberto Ferri, Presidente della Società Italiana di Psicologia dell’Emergenza, alla possibilità di darsi una “pausa”, riuscendo a sfruttare il tempo libero che ci si è involontariamente creato durante il lockdown: “Può dire di ‘stare meglio’ chi è riuscito a sfruttare il tempo sospeso, il rallentamento delle attività, mettendo in pausa la frenesia del mondo in cui siamo immersi e lo stress che ne deriva. Probabilmente questo ha donato ad alcuni uno spazio in cui riflettere e ritrovare se stessi.”
Secondo invece Dr Meike Bartels, psicologa e genetista comportamentale alla Vrije Universiteit di Amsterdam, la pandemia avrebbe semplificato la quotidianità di alcuni, che hanno realizzato che probabilmente non conducevano la vita che volevano e hanno passato più tempo a casa con le proprie famiglie – ricevendo un po’ di sollievo dallo stress quotidiano.
In sintesi, sviluppando i concetti appena espressi da autorevoli ricercatori, grazie a un momento di vuoto, di distacco dalla ruotine quotidiana, imposto dal lockdown e dalle conseguenza della pandemia, chi ha potuto permetterselo ha capito che prima la sua vita non era soddisfacente e adesso non vuole più tornare indietro.
La parola chiave è quella usata dal Professor Roberto Ferri: pausa. Grazie alla pausa, ri-troviamo noi stessi. Riusciamo a far coincidere la nostra vita con i nostri veri bisogni e siamo più felici. Allontanandoci mentalmente e – come è stato nel lockdown – anche fisicamente dal rumore di fondo di una vita frenetica riusciamo a connetterci meglio con il nostro vero io, non piegato alle esigenze quotidiane, incombenti e soprattutto ripetitive, senza una speranza di una “pausa” tra gli impegni che ci inseguono come bollette in scadenza
Questo stato si può raggiungere e conoscere a causa di una pandemia oppure, più semplicemente, cambiando la nostra routine quotidiana, aggiungendo la giusta meditazione e quegli attimi di riflessione: parafrasando un’espressione già abusata nei luoghi comuni “staccando la spina” per un po’.
Il camper, e qui viene in gioco la filosofia che è alla base di “Girare Liberi”, consente di farlo in modo semplice e frequente: anche una breve fuga in un angolo di natura a pochi passi da casa può essere l’occasione giusta, senza dover arrivare in capo al mondo in località suggestive che ispirino l’anima. Il silenzio di cui spesso non siamo consapevoli si trova anche dietro l’angolo, magari appena fuori città: con il camper possiamo goderne senza dover pianificare, organizzare, gestire (tutte altre fonti di stress), basta mettere in moto e andare, anche solo per una notte o una cena nel verde.
Via dalla folla, dal rumore, dalla frenesia: sembrano frasi fatte ma per realizzarle veramente e concretamente non è così semplice. Gli impegni, il lavoro, la famiglia, cani e gatti: tutto deve trovare un tassello dove essere collocato se vogliamo partire per una breve vacanza tradizionale. Con il camper no, tutti a bordo e appena accesso il motore sei già in vacanza; pochi metri e sei già lontano da tutto, con il corpo ma soprattutto con la testa. E sei libero di fermarti, proseguire, mangiare, dormire, senza troppi vincoli, orari, prenotazioni.
Puoi “Girare Libero”!