L’associazione francese dei costruttori di camper e caravan (Uni-VDL) ha pubblicato recentemente le statistiche di vendita dei veicoli per vacanza e tempo libero per la stagione 2020/2021 (settembre/luglio – la stagione commerciale annuale dei camper si identifica storicamente con questo periodo, ndr). I risultati sono estremamente positivi, in alcuni casi addirittura sbalorditivi. Sicuramente la pandemia ha dato una spinta fortissima a questo trend per i motivi che abbiamo più volte illustrato (soprattutto l’identificazione del camper come veicolo sicuro per godere di una vacanza in piena sicurezza e senza vincoli particolari), ma la situazione segue comunque un periodo che aveva già visto, a partire grossomodo dal 2015, il segno più tornare prepotentemente nei report delle vendite, trasversalmente in tutta Europa.
Ora, quello che era un andamento positivo ma comunque moderato ed in qualche caso, come l’Italia, solo un timido accenno, nelle ultime due stagioni ha assunto i toni di una cavalcata trionfale tanto che, a causa anche dei notissimi problemi di reperimento delle materie prime (soprattutto i chip per l’elettronica delle meccaniche) e dei semilavorati da parte dei costruttori, il problema attuale, come abbiamo avuto già modo di sottolineare, è quello delle consegne, limitate dalla scarsità di prodotto finito.
Entrando un po’ nel dettaglio, la parte del leone del mercato europeo la fa come sempre la Germania che, nella stagione 2020/2021 (da settembre a fine luglio) ha immatricolato ben 77.343 camper (+31% sulla stagione precedente); insieme alle 24.020 caravan vendute, supera i 100.000 veicoli ricreazionali (101.363) sul mercato per il periodo. Segue, distaccata, la Francia con rispettivamente 28.320 camper (+ 31,5%) e 7.334 caravan (+14,9%). In ordine di grandezza viene poi la Gran Bretagna, seppur non più parte delle Comunità Europea, che raggiunge i 14.434 (+ 41,6%) e 16.252 (+ 20,5%): il Regno Unito, insieme a Olanda (2.826 – 7.797, + 25,6% somma globale) e Danimarca (1.682 – 2.837 + 29,2% il totale mercato), è uno dei paesi dove le caravan sono numericamente più importanti dei camper sul mercato: una conferma che la caravan non è morta, anzi!
In positivo tutti gli altri mercati, con le ottime performance di Spagna (+ 25,8% camper), Svizzera (+ 31,9% camper), Belgio (+ 49,2% i camper e +21,6% le caravan) e l’eccezionale risultato dell’Austria va oltre il raddoppio per i camper con 4.176 pezzi immatricolati e la stratosferica percentuale del + 130%. Unica piccola nota stonata in questa sinfonia di numeri in crescita, la piccola eccezione della Norvegia che registra l’1,1% in meno sulla somma globale di camper (-7,5%) e caravan (+7,5%). L’Italia, con 6.879 camper (18,6%) e 501 caravan (+ 2,7%) cresce si bene, ma un po’ meno guardando all’eccezionale andamento degli altri mercati; soprattutto, da evidenziare che le “roulotte” alla famiglia italiana piacciono molto meno che in Europa e costituiscono meno di un decimo delle vendite totali di veicoli ricreazionali, a differenza del resto d’Europa dove il rapporto dei numeri camper/caravan è molto più vicino, o addirittura sbilanciato verso queste ultime come in Olanda e Danimarca ad esempio.
Dando un’occhiata invece al parco circolante dei soli camper i volumi in Europa sono impressionanti: 674.697 in Germania, 559.800 in Francia, 250.425 Regno Unito, poi l’Italia con 240.915, l’Olanda con 144.509, la Svezia con 108.518 a seguire tutte le altre nazioni con numeri sotto le 100.000 unità circolanti (Spagna 80.000, Belgio 62.348, Svizzera 65.100, Finlandia 60.668 e via via gli altri).
Fonte dati: UNi VDL
Foto: cortesia Mobilvetta e Roller Team