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C’era una volta il camper, comincerebbe così una bella favola, raccontata sotto al tendalino. Ma oggi che siamo più moderni e social ve la narriamo in forma digitale. Dicevamo, c’era una volta il camper e la sua voglia di libertà. Che oggi è esplosa, il web ci ha dato la possibilità di conoscere il mondo in tempo reale, essere ovunque a forza di pixel. Poi è arrivato quello che non ti aspetti, il Covid, il lupo nero della favola di noi bambini, e ci ha fatto scoprire che digitale è bello, ma esserci in presenza è meglio.
E allora via di camper. Abbiamo riscoperto che “slow” è meglio di “fast”, che scegliere è meglio che comprare pacchetti preconfezionati dal marketing, che un tramonto in riva al mare con una birra fresca e i nostri cari vicino o dormire con le lucciole che illuminano l’oscurità sono cose che non hanno prezzo.
Per tutto il resto ci sono l’obbligo di prenotazione, lo stress da partenza, le clausole da leggere, la vista mare col sovraprezzo, la mezza pensione con il quarto di vino compreso. Bello: essere in vacanza, staccare la spina come si dice, è sempre meraviglioso. Noi però preferiamo farlo in camper, “Liberi” da vincoli, per “Girare” come ci piace e ci rasserena. Anche con tutti i disagi del caso: il camper – lo sappiamo – non è per tutti. Ma per i molti che lo amano e i tanti che lo stanno imparando a conoscere.
Vi parleremo di viaggi, di turismo, di camper, ma soprattutto cercheremo di stimolare la fantasia e l’immaginazione ad essere curiosi, a cercare la meta diversa dal solito, la realtà dei borghi minori dove assaggiare una delle eccellenze italiane, ascoltare musica immersi nella natura, visitare una mostra d’arte inserita in un contesto nuovo, dormire coccolati dalla natura. Dove la biodiversità è standard quotidiano, e le comunità rurali lottano per conservarla, e non un mantra imposto dal “mainstream” di benpensanti o obbligato da provvedimenti burocratici. Oggi qui, domani chissà.
Perché con il camper “Girare Liberi” è facile, appassionante, gioioso.
Vi chiederemo di aiutarci, di criticarci, di raccontarci le vostre storie e i vostri viaggi, perché il mondo è fatto di tutti, ognuno con la sua realtà. Non solo da quello che vediamo filtrato dalla lente distorta che tv e social ci propongono quotidianamente, dove contano oramai solo numeri e like.
Pensiamo fermamente che conoscere il paesino della Basilicata con il suo tesoro nascosto, la comunità montana del Piemonte con le sue regole millenarie o il produttore di miele bio fatto dalle api del Casentino siano esperienze migliori della proposta fighetta con il costume abbinato in tinta dell’influencer di turno. Che dura giusto il tempo che un altro influencer lo surclassi con qualcosa di più assurdo, e per questo degno di notizia secondo la comunicazione fatta dagli algoritmi.
No, tranquilli, a noi piace Girare Liberi, sentirci liberi, amare la natura, rispettare il prossimo, assaggiare l’anima di un luogo attraverso la sua cucina e le storie dei suoi abitanti, scoprire che ai nostri figli un giorno piacerà assaporare le stesse sensazioni, e lasciare che il telefonino non diventi uno scopo ma resti uno strumento di comodità. Perché, nonostante l’omologazione selvaggia che ci vuole tutti uguali e pesati per quello che possiamo spendere e dove, il mondo è fatto ancora di persone libere, di individui che usano la propria testa e i propri sentimenti: quelli a cui piace “Girare Liberi”