Il 6, 7 e 8 settembre di ogni anno a Recco (GE) si svolgono i festeggiamenti in onore di N.S. del Suffragio, che coinvolgono tutta la Città che per l’occasione si divide in sette quartieri dalle origini antichissime che risalgono agli inizi del secolo scorso. L’incoronazione solenne della “Suffragina” avvenne l’ 8 settembre 1824 per opera del cardinale Lambruschini, ma da sempre i recchelini la veneravano quale Patrona e Protettrice di Recco.
I recchelini emigrati nelle lontane Americhe portavano sempre con loro il culto della Madonna del Suffragio e in occasione della ricorrenza inviavano oblazioni per la festa. Si ricorda che gli antichi velieri recchelini portavano il nome augurale di “Madonna del Suffragio” e ne conservavano a bordo l’immagine protettrice.
Durante il periodo bellico e nei primi anni della ricostruzione di Recco, la festa si è sempre svolta nonostante le difficoltà causate dalla guerra che rasero al suolo tutto l’abitato. La festa in onore di N. S. del suffragio ha favorito la rinascita della vita di tutti i giorni e i Quartieri per finanziare i fuochi andavano a spalare le macerie dai cantieri della ricostruzione.
Il 1974, 150^ anniversario dell’incoronazione di N. S. del Suffragio fu l’ultimo anno che i quartieri effettuarono le sparate e i fuochi proprio nei loro rioni di appartenenza. Infatti dall’anno successivo i fuochi vennero trasferiti al mare per motivi di sicurezza dovuti all’espansione edilizia della cittadina. Il 24 aprile del 1960 la statua di N. S. del suffragio partecipò con una folta rappresentanza dell’Arciconfraternita ad un solenne pellegrinaggio delle confraternite liguri presso la Basilica di S. Pietro a Roma, e ad un’udienza con Papa Giovanni XXIII.
Nei primi anni del dopoguerra a Recco esisteva la fabbrica di fuochi artificiali di “Carlitto Mosto”, il quale insieme a “Manuelo Leverone” di Cicagna, e alla ditta “Garabrino” detta la “Pizzetti” di Cicagna (la titolare era una donna così soprannominata per il suo utilizzo di sottovesti di pizzo) furono i maestri pirotecnici incontrastati fino agli inizi degli anni ‘60. Dopo la loro scomparsa si è persa la tradizione pirotecnica ligure a favore di quella napoletana. Dal 1990 la tradizione pirotecnica ligure ha un nuovo erede: è Carlo Ferreccio di Recco che fu allievo di Carlitto Mosto e che oggi prosegue tra mille difficoltà questa nobile arte. Una delle tradizioni purtroppo perdute era quella di illuminare i balconi con i lumini a olio “gotti” che erano dipinti in diversi colori e rendevano le vie del centro molto fastose.
Nel 1999, in occasione del 175° anniversario dell’Incoronazione, i Quartieri portarono a spalla l’Arca argentea della Suffragina in processione fino alla parrocchia ripercorrendo il cammino del 1824.
Nel 2000 in occasione del raduno delle Confraternite liguri a Genova, la Suffragina venne portata a spalla per le vie di Genova dai Quartieri che ebbero l’onore di chiudere la Processione che con 120 artistici crocifissi lignei si snodò dalla Basilica di Carignano fino al Porto Antico passando per la Cattedrale di San Lorenzo.
L’ 8 settembre alle 3.30 i Quartieri salutano la nascita della Vergine Maria con tradizionali salve di cannone al termine dei quali si santifica la messa dell’alba. Tra i 140 “fuochini” recchelini che hanno conseguito l’apposito patentino presso la prefettura di Genova, il più giovane ha 18 anni e il più anziano 76 oltre a 12 ragazze di tutte le età.
Info e programma: https://www.sagradelfuoco.it/
A cura di Roberto Serassio